Carpi, 79^ anniversario della strage di civili antifascisti reclusi al Campo di Fossoli
Da qui, il 22 febbraio partì per Auschwitz Primo Levi. Mentre il 12 luglio del 1944, nella vicina Cibeno, ci fu la fucilazione di 67 civili antifascisti
Ieri, domenica 10 luglio 2023, si è svolto il 79^ anniversario della strage di civili antifascisti reclusi a Fossoli.
79^ anniversario della strage del Campo di Fossoli
CARPI - Era l’anticamera dell’orrore. Nodo di una rete che portava allo sterminio nei campi di concentramento nazisti. Da qui, il 22 febbraio partì per Auschwitz Primo Levi. Mentre il 12 luglio del 1944, nella vicina Cibeno, ci fu la fucilazione di 67 civili antifascisti.
La cerimonia
Campo Fossoli, vicino a Carpi, nel modenese, fu questo e altro: drammi anche solo difficili da immaginare, invece reali. Che non devono essere dimenticati, come hanno ribadito questa mattina durante la cerimonia di commemorazione del 79^ anniversario della strage di civili antifascisti reclusi a Fossoli, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Frans Timmermans, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Con loro, a ricordare le vittime, di diversa estrazione sociale e provenienti da 27 diverse province italiane, c’erano il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, e il presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti. Intervenuta anche Albertina Soliani, presidente dell'Istituto "Alcide Cervi" di Gattatico.
Il discorso di Bonaccini
"Dal 1942 al 1944 a Fossoli furono rinchiusi oltre 7mila uomini e donne, molti partiti per non tornare più. Avversati per la loro fede, la loro etnia o il loro credo politico. Sempre qui, nel 1944 i nazifascisti uccisero 67 persone provenienti da tutta Italia, in alcuni casi giovanissimi: c’erano socialisti, cattolici e comunisti, c’erano operai e commercianti, militari e imprenditori, poveri e benestanti. Ad accumunarli, il coraggio di chi ha dato la vita per opporsi al regime nazifascista. La loro fu una resistenza irriducibile, per questo furono vittime di un massacro pianificato con efferatezza.
A chi mi chiede se ha senso rammentare ogni anno queste vicende io ripeto che non solo ha senso, ma diventa tanto più necessario quanto più passa il tempo. Ricoprirono i corpi di quei martiri con calce viva perché volevano cancellarli, e invece noi li ricorderemo sempre: facciamo e continueremo a fare Memoria su chi scelse la libertà e la democrazia, sulla Resistenza e la lotta partigiana i cui valori sono le fondamenta della Costituzione repubblicana, sulle vittime dell’immane tragedia della Shoah”.
La legge regionale sulla Memoria del Novecento
Il presidente ha voluto poi sottolineare il ruolo della legge regionale sulla Memoria del Novecento, con la quale la Regione finanzia attività e progetti di ricerca, formazione e divulgazione di istituti storici, enti e fondazioni, Comuni, realizzati soprattutto con scuole.
Lo stesso Campo Fossoli negli anni è stato destinatario di alcuni contributi regionali e nazionali, anche grazie agli accordi con il ministero dei Beni culturali e la Presidenza del Consiglio dei ministri, per il ripristino e la valorizzazione della struttura, con l’obiettivo appunto di fare luogo di Memoria (vedi allegato).
Una storia europea
“La storia di Fossoli non è solo italiana, ma europea. L’idea che in democrazia ci siano avversari e non nemici, l’idea che la coesione e la solidarietà siano fondamentali per superare i momenti difficili nascono anche qui, dal sacrificio di quegli uomini e delle persone che vi sono state prigioniere. L’Unione Europea ha fatto suoi questi principi, mostrando di esserci vicina anche adesso dopo l’alluvione, dicendosi pronta, con la presidente Ursula Von der Leyen, ad attivare il fondo di solidarietà europeo, come fece dopo il sisma. Per questo li ringraziamo. Per un’Europa che vogliamo sia dei popoli e delle comunità”.