Morto l'operaio rimasto schiacciato a Limidi di Soliera
I sindacati chiedono che sia indetto al più presto un tavolo per la sicurezza sul lavoro in Prefettura
Non ce l'ha fatta l'operaio vittima di un incidente sul lavoro a Soliera.
Morto l'operaio rimasto schiacciato a Limidi di Soliera
SOLIERA - E' purtroppo deceduto l'operaio rimasto schiacciato la scorsa settimana, il 6 luglio, tra il camion e i bancali che stava muovendo mediante la gru durante la rimozione di un ponteggio, nel cantiere di una ristrutturazione edile a Limidi di Soliera.
L'uomo, 55 anni, di origini straniere e residente a San Matteo della Decima, in provincia di Bologna, era stato immediatamente trasportato in elicottero all'ospedale Maggiore di Bologna. dove era stato ricoverato in Rianimazione con prognosi riservata, le sue condizioni erano apparse subito gravi.
Nell'ultimo anno è il quarto infortunio nel settore edile
Questa nuova strage nel mondo del lavoro ha provocato un nuovo intervento dei sindacati confederali con il quale si chiede " di porre fine alla strage di lavoratori in edilizia. Nell’ultimo anno è il quarto infortunio mortale che registriamo in provincia di Modena nel settore edile – affermano Rodolfo Ferraro (Fillea Cgil), Silvio D’Acunto (Feneal Uil) e Cinzia Zaniboni (Filca Cisl) – tutto ciò è intollerabile! Non si può morire di lavoro in una delle province più ricche d’Italia”.
Subito un tavolo sulla sicurezza e la prevenzione infortuni nei luoghi di lavoro
I tre segretari chiedono l’immediata convocazione in Prefettura del “Tavolo sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro” (costituto nel marzo 2023) che vede la presenza di tutte le parti sociali che sono anche firmatarie del Patto regionale sul lavoro e il clima che pone al centro la sicurezza e la qualità del lavoro.
“Nessuno può restare inerme - Istituzioni, Ispettorato e Medicina del Lavoro, Inail, Organizzazioni datoriali e sindacali - davanti a questa drammatica realtà, che fa del settore delle costruzioni il più esposto fra tutti per infortuni gravi e mortali. Chiediamo immediate risposte con controlli capillari e la rigida applicazione delle norme di sicurezza” concludono i sindacalisti di Fillea, Feneal e Filc.