Baby gang in azione: picchiato e rapinato un ragazzino in via Pavia
A bloccare la vittima due giovani di probabile provenienza africana di circa venti anni che sono poi fuggiti
Ancora un caso di violenza nei confronti di un adolescente che è stato spintonato e gettato a terra da due ventenni per potere avere il suo cellulare lungo la pista ciclabile che corre a poca distanza da via Pavia (zona Morane).
Gli hanno sbarrato la strada
MODENA - Il grave fatto sarebbe accaduto giovedì 14 settembre 2023 verso le 23.30. Il ragazzino, in sella alla sua bicicletta, stava rientrando nella sua abitazione mentre percorreva la pista ciclabile che costeggia il Parco della Resistenza, tra via Bisi e via Pavia e, a poca distanza da un noto Centro commerciale, quando due giovani che provenivano in senso contrario gli hanno sbarrato la strada.
Lo hanno colpito con dei pugni al volto
Secondo la testimonianza della vittima i due ragazzi, probabilmente di origine africana, sono scesi dalla bici e dal monopattino su cui viaggiavano e, con fare minaccioso, lo hanno strattonato e gettato a terra. Poi gli hanno sferrato dei pugni al volto e al torace pur di prendergli il cellulare.
Secondo la descrizione fornita sempre dalla vittima i suoi rapinatori sono poco più ventenni e dopo avergli prelevato lo smartphone è stato costretto a consegnargli il denaro che aveva in tasca pur di tornare in possesso del dispositivo elettronico.
E' stato medicato in Ospedale
Giunto a casa il ragazzino ha raccontato ai genitori quanto gli è accaduto ed è stato accompagnato al vicino ospedale dove i medici lo hanno medicato e dimesso con una prognosi di circa 5 giorni per una serie di traumi al volto.
Sempre più frequenti i casi di violenza in zona
Successivamente la denuncia al Comando dei Carabinieri che hanno confermato ai genitori come quello che è accaduto lungo il parco della Resistenza non sia il primo caso di violenza e rapina nei confronti di persone. La notizia ovviamente ha destato particolare paura per quanto è accaduto nei confronti della vittima ma anche perché fino a poco tempo la zona era considerata abbastanza tranquilla.
La richiesta della mamma
In una dichiarazione la madre ha detto:
"L'attenzione delle autorità competenti e dell'opinione pubblica deve restare alta: quello che è successo a mio figlio riguarda la coscienza civile di tutti, dell’intero quartiere, di tutta la città".