Il fratello maggiore di Taissir Sakka deciso a presentare formale denuncia sulla morte del famigliare
Non crede nella morte accidentale del giovane
Si complica la vicenda di Taissir Sakka, il trentenne tunisino, trovato senza vita nel parcheggio antistante al cinema 7b di Modena. Se in un primo momento si era ipotizzata una caduta accidentale la causa del decesso mentre, forse, il giovane era intento ad entrare nel luogo di sosta, il fratello maggiore Mohamed non ci crede ed ha deciso di fare formale denuncia.
Non una tragica fatalità
MODENA - Il tragico rinvenimento di un corpo senza vita nel parcheggio del dopolavoro ferroviario di Modena non è stata una tragica fatalità, ma dietro esiste qualcosa di molto più complesso. Lo sostiene il fratello maggiore Mohamed che non crede ad una prima ricostruzione fornita dai Carabinieri che stanno indagando sul caso, dopo essere intervenuti domenica 15 ottobre 2023 nel luogo di sosta adiacente alla ferrovia.
Accesa lite alla Polisportiva di Ravarino
La vicenda parte da una animata lite scoppiata all'esterno del circolo Arci di Ravarino, accanto al campo sportivo. La vittima si trova assieme al fratello Mohamed. Entrambi hanno ecceduto nel bere ed iniziano un alterco con altre persone presenti a base di spintoni e offese. Il gestore del locale, vista la situazione, decide di chiamare i Carabinieri che riportano la calma nel bar, identificando i presenti. Taissir viene caricato sull'auto dei militari che lo conducono presso il Comando Provinciale di via Pico a Modena. Assieme a lui anche il fratello. Finite le formalità i due giovani vengono lasciati andare.
Usciti dalla caserma dei Carabinieri il "buio"
Che cosa sia accaduto nelle ore successive non si sa ancora con precisione anche se il fratello maggiore Mohamed, assistito dall'avvocato, avrebbe ricostruito una propria versione sull'accaduto. Oggettivamente la distanza tra la Caserma dei Carabinieri e il luogo dove è stato trovato senza vita Taissir sono solo alcune centinaia di metri di distanza.
Ferito anche il fratello
In attesa di conoscere i dettagli della denuncia la famiglia della vittima non crede all'ipotesi di un fatto fortuito. Esprimono forti dubbi sulle lesioni riportate dalla vittima, che presentava il volto tumefatto e una ferita alla testa. Anche il fratello ha riportato alcune ferite lievi, refertate in ospedale, segno che è successo qualcosa dopo che sono usciti dall'edificio di via Pico. Un altro particolare: il giovane Taissir ha vissuto per un certo periodo in uno dei palazzo adiacenti alla stazione dei treni e dunque conosceva bene la zona in cui è stato trovato morto.