Modena ha ricordato il Sindaco della Liberazione
Nel cinquantanovesimo anniversario della scomparsa una corona è stata posta sulla targa che lo ricorda in Municipio
A lui è dedicata anche una importante via in città.
Sindaco della Liberazione
MODENA - Antifascista, partigiano, amministratore. È stato tutto questo Alfeo Corassori, il primo sindaco di Modena libera e democratica dopo la la dittatura fascista e la tragedia della seconda guerra mondiale. Oggi ricorre il 59esimo anniversario della sua morte e il sindaco Massimo Mezzetti ha voluto commemorare l'anniversario con una corona posta sulla targa che lo ricorda all'interno del Municipio.
Un grande sindaco
“Corassori ci ricorda da dove veniamo e la storia che non dobbiamo mai dimenticare ma trasmettere, in particolare ai giovani – spiega il sindaco Massimo Mezzetti – oggi porto con orgoglio il testimone che, attraverso i miei predecessori, mi ha lasciato un grande sindaco, protagonista della lotta di Liberazione e della ricostruzione del dopoguerra. Modena deve tanto a lui.”.
AI suoi funerali migliaia di modenesi
Corassori nacque a Campagnola Emilia nel 1903, i suoi genitori erano braccianti agricoli. Dopo una breve militanza nel Partito Socialista si iscrive nel 1921 al Partito Comunista e, dopo essersi trasferito a Carpi, partecipa alla nascita della Federazione modenese. Fu arrestato dai fascisti ben tre volte, l'ultima nel 1933 quando venne mandato al confino nell'isola di Ponza. Dopo l'8 settembre 1943 partecipa alla lotta di liberazione come responsabile militare della provincia di Modena e dirigente della Federazione provinciale del Partito Comunista, poi come membro del Triumvirato insurrezionale dell'Emilia-Romagna. Il 22 aprile 1945, a poche ore dalla liberazione della città gli viene affidato l'incarico di sindaco, poi confermato dalle elezioni amministrative del 1946. Eletto deputato all'Assemblea costituente decide di rinunciare per fare il sindaco a tempo pieno e dedicarsi alla ricostruzione sociale e economica di Modena. Si dimise nel 1962 e scomparve nel 1965. I modenesi parteciparono in massa al suo funerale, come segno di affezione e riconoscimento.