Dal 18 marzo 2025 a Modena e provincia sarà attivo il Numero Unico Europeo di Emergenza
La novità è prevista dalla normativa Ue e permetterà di richiedere l'intervento di Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, Soccorso sanitario e Soccorso in mare
Un solo numero di telefono, il 112, per richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare.
In alcune zone già da oggi
MODENA - Sarà possibile in Emilia-Romagna, a partire dal 3 dicembre 2024 quando sarà attivo il Numero Unico Europeo di Emergenza 112: l’avvio in regione riguarda i distretti telefonici con prefisso 051, che coinvolge prevalentemente la parte settentrionale della Città metropolitana di Bologna e il comune di Cento (FE), e 0534, che coinvolge prevalentemente l’area di Porretta Terme, sempre nel bolognese. Nelle prossime settimane il NUE sarà esteso gradualmente a tutto il territorio regionale, con una copertura completa entro il 1° aprile 2025.
Non lo sostituisce
L’attivazione del Numero Unico Europeo 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini, dunque, potranno chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.
Direttiva Unione Europea
Viene così recepita la direttiva dell’Unione europea indirizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri. Una novità introdotta, con tempi diversi, sull’intero territorio nazionale, e che in Emilia-Romagna ha visto lavorare insieme, in un rapporto di stretta e proficua collaborazione, tutte le istituzioni coinvolte: Regione, Prefettura di Bologna, Prefetture e Questure regionali, articolazioni regionali e provinciali dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale, della Capitaneria di Porto e il Servizio 118.
La centralizzazione delle chiamate assicurerà, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.
Come funziona
Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530, che continueranno a funzionare esattamente come prima) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata.
In tempo reale
Il nuovo sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida ed immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista del chiamante. Migliora ulteriormente, inoltre, la capacità di risposta: i 90 nuovi operatori si occuperanno esclusivamente di questa attività distribuendo così in modo più efficiente le chiamate alle centrali operative dei singoli servizi. Le quali, grazie al filtro delle telefonate improprie, multiple o fatte per errore eseguito dalle CUR, riceveranno un numero considerevole di chiamate in meno, con una riduzione stimata del 40%, potendo concentrarsi su quelle di effettiva emergenza.
Le CUR, inoltre, potranno interfacciarsi con canali di comunicazione alternativi alla chiamata telefonica, attraverso l’utilizzo dell’app “Where are you”, scelta come applicazione di riferimento nazionale dedicata al NUE 112 e messa a disposizione dal ministero dell’Interno tramite un accordo con l’Azienda regionale per l’emergenza Urgenza della Regione Lombardia, che, tra le altre funzioni, rende più facile l’accesso alle persone con difficoltà di comunicazione vocale.
Le Centrali Uniche di Risposta
Le sedi delle due CUR di Bologna e Parma sono state costruite appositamente, grazie a un finanziamento della Regione di oltre 7 milioni di euro, e sono state realizzate con criteri antisismici; sono dotate di una sala per la gestione delle maxi-emergenze e di spazi idonei ad ospitare tecnologie, uffici e servizi, tra cui video-wall informativi per il controllo dell’evoluzione del quadro emergenziale. Ogni CUR prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.
Gli operatori delle CUR garantiscono una prima risposta a tutte le chiamate di soccorso, che vengono classificate per tipo di emergenza e inoltrate, assieme ad una scheda contenente le informazioni anagrafiche e di localizzazione dell’utente, alle centrali operative competenti per funzione e territorio, le quali procederanno all’eventuale invio delle unità di intervento sul posto
Il tempo di risposta alla chiamata si attesta di norma entro i 10 secondi, pari a due squilli telefonici.
Il calendario delle attivazioni
Il Numero Unico Europeo di Emergenza sarà gradualmente esteso a tutto il territorio regionale secondo un cronoprogramma che prevede la sua introduzione nei diversi distretti telefonici dell’Emilia - Romagna. Il percorso si concluderà il 1°aprile 2025 e si articolerà nelle seguenti tappe: a partire dal 21 gennaio 2025 il servizio sarà attivo nei distretti telefonici di Parma, Fidenza, Fornovo di Taro (PR) e Piacenza; dal 4 febbraio 2025 nei distretti telefonici di Rimini, Forlì e Cesena; dal 18 febbraio 2025 nel distretto telefonico di Reggio Emilia; dal 4 marzo 2025 nei distretti telefonici di Ferrara, Comacchio (FE) e Lugo (RA); dal 18 marzo 2025 nei distretti telefonici di Modena, Mirandola e Sassuolo (MO); infine, a partire dal 1° aprile 2025 il servizio sarà attivo nei distretti telefonici di Imola (BO), Ravenna e Faenza (RA).