Eseguite a Baggiovara le prime due sedute per il trattamento della stenosi valvolare aortica
Le procedure sono state eseguite nell’ambito dello studio clinico multicentrico “TRACS” che prevede l’esecuzione di tali procedure anche in centri senza cardiochirurgia in sede
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Eseguite a Baggiovara le prime due sedute per il trattamento della stenosi valvolare aortica: le procedure sono state eseguite nell’ambito dello studio clinico multicentrico “TRACS” che prevede l’esecuzione di tali procedure anche in centri senza cardiochirurgia in sede
All'ospedale di Baggiovara l'innovativa procedura
MODENA - Nel mese di novembre 2024 sono state eseguite le prime due sedute (4 pazienti trattati) di impianto di protesi valvolare aortica trans-catetere presso l’Ospedale Civile di Baggiovara di Modena per il trattamento della stenosi valvolare aortica.
E' supportato dal Ministero della Salute
Si tratta delle prime procedure svolte nell’ambito dello Studio TRACS, supportato dal Ministero della Salute nell’ambito del bando “Ricerca Finalizzata 2021” e che coinvolge le Cardiologie dell’azienda USL di Bologna, dell’Azienda USL di Reggio Emilia e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara.
Senza cardiochirurgia: lo studio
Lo studio si propone di valutare se alcuni pazienti ad alto rischio cardiochirurgico ma con indicazione a TAVI possano eseguire tale intervento anche in centri senza cardiochirurgia, con l’obiettivo di rendere più fruibile questa procedura.
Con successo
Le procedure sono state eseguite con successo presso la Sala Operatoria Ibrida dell’Ospedale Civile di Baggiovara dal team della Cardiologia diretta dal dott. Stefano Tondi (in particolare dagli emodinamisti dott. Paolo Magnavacchi e dott. Daniele Iaccarino), in collaborazione con l’equipe della Chirurgia Vascolarediretta dal prof. Roberto Silingardi e con l’equipe di Anestesia e rianimazione diretta dalla dott.ssa Lesley De Pietri (in particolare dr.ssa Lucilla Bavutti e dr. Simone Sculli). Con loro il personale infermieristico e tecnici di radiologia del Blocco Operatorio.
Si può morire se non si interviene
“Tale patologia degenerativa – spiega il dott. Paolo Magnavacchi, responsabile dell’Emodinamica di Baggiovara – se non trattata adeguatamente al momento della diagnosi e comparsa dei sintomi, causa un rapido deterioramento delle condizioni generali con insorgenza di scompenso cardiaco e infine morte. Il trattamento può avvenire per via chirurgica tradizionale (intervento di sostituzione valvolare aortica) o per via percutanea, tramite l’impianto trans-catetere di valvola aortica (TAVI).
Per pazienti con più di 75 anni
Quest’ultima procedura consente il trattamento della stenosi valvolare aortica mediante un approccio mini-invasivo differente dalla cardiochirurgia tradizionale, utilizzando un catetere introdotto nell’arteria femorale, lungo l’aorta addominale e toracica fino a raggiungere la valvola aortica nativa, ove viene impiantata una nuova valvola.
Questa procedura, inizialmente prevista solo per i pazienti giudicati inoperabili dal cardiochirurgo, negli ultimi anni ha raccolto evidenze scientifiche sempre più solide al punto che ad oggi è raccomandata in prima scelta nei pazienti con più di 75 anni”.