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Modena: intervento di adeguamento del sistema di scolo della Fossa Bernarda per la sicurezza idraulica della zona Fossalta

Approvato il progetto da 500 mila euro che prevede la realizzazione di un impianto di sollevamento per evitare allagamenti, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per la riduzione del rischio idrogeologico

Modena: intervento di adeguamento del sistema di scolo della Fossa Bernarda per la sicurezza idraulica della zona Fossalta
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In zona Fossalta a Modena sarà realizzato un intervento di adeguamento del sistema di scolo della Fossa Bernarda con la realizzazione di un impianto di sollevamento in corrispondenza della confluenza della stessa Fossa Bernarda con il Tiepido e il Panaro.

Intervento di adeguamento del sistema di scolo della Fossa Bernarda

MODENA - Il Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 17 febbraio, ha approvato una delibera, illustrata dall’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari, che dichiara l’interesse pubblico all’approvazione del progetto in variante agli strumenti urbanistici ed esprime parere favorevole alla localizzazione dell’opera nel Pug, all’apposizione dei vincoli espropriativi necessari alla realizzazione dell’opera e “alla dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza” della stessa. La delibera dà quindi il via libera all’approvazione del progetto che, non essendo puntualmente previsto nello strumento urbanistico, avviene in sede di Procedimento unico attraverso la Conferenza di Servizi convocata con tutti i soggetti interessati, chiamati ad esprimersi in merito. Si sono espressi a favore Pd, Avs, Modena per Modena e M5s, astenuti Pri-Azione socialisti liberali, FdI, Lega Modena, FI, Modena in ascolto e Modena civica.

Messa in sicurezza

“L’intervento – ha sottolineato Molinari – è di indubbio interesse pubblico, in quanto necessario per la messa in sicurezza idraulica della località Fossalta mediante la realizzazione di opere finalizzate al riequilibrio idraulico della zona, morfologicamente depressa e per questo maggiormente soggetta a ricorrenti allagamenti, data la presenza di numerose abitazioni e attività economiche. Grazie a questo intervento, in particolare – ha proseguito – quando i livelli idrometrici del fiume saranno così alti da impedire lo scarico delle acque provenienti dalla Fossa Bernarda, entrerà in funzione l’impianto di sollevamento che pomperà le acque della Fossa direttamente direttamente nell'area golenale del fiume, scavalcando l’argine ed evitando così l’allagamento dell’area dove si trova il Rechigi Park Hotel”.

500mila euro

Il progetto ha un valore complessivo di 500 mila euro ed è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con risorse nazionali per la riduzione del rischio nelle aree colpite dagli eventi meteorologici eccezionali del dicembre 2020, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza anche nella provincia di Modena, a causa dell’esondazione del fiume Panaro che ha provocato l’allagamento del territorio di Nonantola.

Il progetto

In particolare, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di sollevamento mediante l’adozione di una coppia di pompe adeguatamente dimensionate, munite di saracinesca e valvole di ritegno, con logica di funzionamento alternata (ovvero una di riserva all’altra per eventi meteorici di minore entità, ma che possono lavorare in parallelo in occasione di eventi maggiormente intensi).

Contestualmente verrà definitivamente chiuso il ventilabro presente dietro l’area cortiliva dell’hotel Rechigi e verrà risagomata e rettificata la pendenza del fosso di raccolta dell’area della struttura alberghiera (dove attualmente scaricano le acque meteoriche della struttura per convogliarle nella Fossa Bernarda), con la predisposizione di opere edili per eventuale alloggiamento di pompa sommersa di emergenza a servizio del lotto privato, per evitare eventuali rigurgiti di acqua proveniente dal Torrente Tiepido e consentire lo scarico delle acque meteoriche dalla struttura anche quando i livelli del torrente non lo consentirebbero. In parallelo, sono previste opere di manutenzione e sistemazione dell’asta idraulica della Fossa Bernarda.

Nella stessa area, sempre nell’ambito delle risorse post alluvione di Nonantola del 2020, è già previsto anche un ulteriore intervento per il contenimento dei livelli di piena all’altezza del ponte della via Emilia est sul Tiepido, con la realizzazione di barriere di ritenuta.

L’approvazione della delibera per l’adeguamento del sistema di scolo dell’area è stata preceduta dall’intervento di alcuni consiglieri

L’approvazione della delibera per l’adeguamento del sistema di scolo della Fossa Bernarda è stata preceduta dall’intervento di alcuni consiglieri.

Il dibattito

Ad aprire il dibattito, per Fratelli d’Italia, è stato Franco Dario, che ha evidenziato come

“solo in Commissione siano state fornite, su richiesta dei consiglieri, le osservazioni e controdeduzioni effettuate sull’intervento. Chiediamo che ci vengano fornite per tempo per metterci nelle condizioni di dare pareri consapevoli”.

Tra queste, in particolare, il consigliere ha fatto propria “la richiesta del comitato ‘Alluvionati non per caso’, respinta per ragione di costi, di installare una pompa fissa di emergenza alimentata a motore diesel con partenza automatica in caso di black out elettrico, situazione che si è verificata di frequente in passato”.

In dichiarazione di voto, la consigliera Elisa Rossini, ha ribadito l’importanza

“che le delibere e tutti gli allegati pervengano ai consiglieri nei tempi previsti dal Regolamento: nel momento in cui riusciamo ad avere i documenti per tempo abbiamo l’opportunità di effettuare verifiche per fare domande in Commissione”. Rossini ha quindi annunciato l’astensione di FdI: “Il fatto che sia stata respinta l’osservazione che chiedeva un gruppo elettrico per il mantenimento in funzione delle pompe anche in caso di interruzione dell’energia elettrica per noi è determinante per l’efficacia dell’intervento”.

Un territorio fragile

Gianluca Fanti del Pd ha richiamato come, negli anni, il nodo idraulico della Fossalta sia stato oggetti di diversi interventi e che, con l’aumento dell’intensità degli eventi atmosferici quanto fatto non risulti sufficiente:

“Viviamo in un territorio estremamente fragile che richiede continui interventi ed è importante che sia in fase di costituzione il tavolo tecnico permanente con Aipo per la programmazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio”.

Il consigliere ha poi ricordato la richiesta del Consiglio di una Commissione comunale alla presenza di Aipo e l’annuncio della Regione del raddoppio, nel 2025, dei fondi per la manutenzione dei corsi d’acqua. Fanti ha quindi ringraziato

“i tanti volontari impegnati nelle attività di monitoraggio e interventi durante le emergenze”.

Sui lavori precedenti

Paolo Ballestrazzi di Pri-Azione socialisti liberali si è detto

“in imbarazzo a esprimere un voto in coscienza. Se questi lavori sono iniziati nel 2022 e procedono per stralci o hanno bisogno di un rattoppo, non si può dare un voto favorevole, quindi mi asterrò”. Il consigliere ha poi commentato che “una delle più grandi sciagure è quella del controllo del territorio idrogeologico attraverso la smobilitazione totale del magistrato per il Po, che controllava il bacino di sette regioni e di tutta la Pianura Padana: in mancanza di risorse adeguate non abbiamo mai avuto disastri come quelli degli ultimi 10 anni con Aipo”.

In chiusura di dibattito, l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari ha precisato che i lavori effettuati nel 2022, relativi all’arginatura,

“non c’entrano nulla con l’intervento di oggi”. Molinari ha quindi sottolineato che “il coordinamento permanente richiesto ad Aipo, che ha visto l’adesione convinta degli enti interessati, ha come obiettivo anche sensibilizzare la politica perché i fondi siano adeguati alla realizzazione di progetti di lungo periodo. È necessario evitare di procedere a stralci, pianificare maggiormente e ottenere risorse per prevenire, non per riparare”.

L’assessore ha quindi confermato l’impegno ad acquistare il gruppo elettrogeno per dare continuità al funzionamento della pompa anche in caso di interruzione dell’energia elettrica in caso di risparmi nell’intervento:

“Se i tecnici ne riterranno l’utilità procederemo comunque all’acquisto ma, come è stato comunicato in Commissione c’è comunque una possibilità meccanica di riattivazione di una o di entrambe le pompe attraverso un trattore agricolo”.

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