Sicet e Sunia ai Comuni della provincia: via gli affitti turistici dalle zone Peep
Per i sindacati è un fenomeno in grande aumento che colpisce in particolare coloro che cercano un affitto tradizionale

Sicet e Sunia ai Comuni della provincia: via gli affitti turistici dalle zone Peep.
Sicet e Sunia ai Comuni della provincia
MODENA - “Chiediamo ai Comuni della provincia di Modena, ed in particolare al Capoluogo, azioni rapide e concrete per fermare la crescita degli affitti turistici negli immobili in area Peep, cioè le case costruite con il sostegno pubblico”.
Così i sindacati degli inquilini di Cgil e Cisl, Sunia e Sicet, intervengono per segnalare il rischio di snaturamento di quelle aree, dove alcuni proprietari hanno affidato il proprio immobile ad agenzie specializzate nella commercializzazione degli affitti brevi e turistici, da uno a trenta giorni.
Situazione in crescita
Una situazione in crescita, come dimostrano alcuni casi già segnalati a Modena. Le agenzie in questione stanno crescendo in tutta la provincia, e, ricordano Sunia e Sicet, sono attive in un segmento in grande crescita e dai confini labili. “Sono soggetti che dichiarano da un lato di garantire il massimo risultato economico ai proprietari, dall’altro li deresponsabilizzano completamente, gestendo in autonomia ogni aspetto, dal check-in, spesso automatizzato, all’assistenza ai clienti, alle pulizie, agli aspetti tecnici e burocratici”, proseguono i due sindacati.
Operano in particolare con il mondo della sanità
Per i sindacati si chiamano affitti turistici, ma spesso di turistico c’è ben poco; di certo negli appartamenti in affitto breve in area Peep a Modena nessuno degli ospiti è impegnato nell’esplorazione turistica della città e della sua provincia. Il “mercato” è soprattutto quello sanitario, legato agli accompagnatori di persone che abitano fuori Regione, con familiari impegnati in cure al Policlinico di Modena. Oppure quello di Sanitari, anch’essi impegnati temporaneamente, e quello di persone in missione lavorativa a Modena.
Calano gli affitti tradizionali
Un mercato che tradizionalmente si riferiva agli alberghi della città, che da tempo segnalano una riduzione di clientela. Quello della crescita degli affitti brevi e dei contestuali effetti negativi sull’abitare, in particolare sulla città di Modena, è un tema più volte sollevato. Calano gli affitti tradizionali, anche per le famiglie, e crescono a dismisura i loro costi; non trovano una casa a costi decenti studenti e lavoratori, poliziotti ed infermieri. La storica attrattività del nostro capoluogo è messa in discussione dagli eccessi speculativi sul fronte casa, non solo rispetto agli affitti.