Un'alleanza per proteggere la scuola modenese
Lo propone il leader di Cisl Scuola Emilia Centrale Pietro Randazzo dopo i recenti eventi al Barozzi di Modena

Così il segretario generale di Cisl Scuola Emilia Centrale, Carmelo Randazzo, interviene sul nuovo raid con lo spray al peperoncino – il secondo in una settimana – che il 24 marzo ha intossicato 20 persone e portato all’evacuazione della scuola di viale Monte Kosica a Modena.
Un'alleanza per proteggere la scuola modenese
MODENA - "Quanto è successo nelle ultime due settimane al Barozzi è senza alcun dubbio molto grave. L’errore da non commettere, a maggior ragione, è però quello di perdere di vista la pesante escalation di manifestazioni aggressive e violente che sta toccando in modo diffuso nel territorio i ragazzi, le loro famiglie e i lavoratori della scuola. La cronaca è lì a dimostrare che abbiamo il dovere di riflettere come comunità su questo fenomeno in espansione”.
Allucinante
Quanto è successo al Barozzi per Randazzo
"è allucinante, non meno di quanto accade all'autostazione delle corriere nel cuore di Modena, che ha visto il Comune schierare lo spazio della Tenda come rifugio per gli studenti."
Una misura encomiabile per un problema che va affrontato, però, a monte e con coraggio. afferma il sindacalista.
Fenomeno sociale
“Non si contano le storie di aggressioni, intolleranza, intimidazioni, tutto quello che forse troppo frettolosamente archiviamo alla voce ‘baby gang’, fenomeno sociale contro il quale i docenti e tutti i professionisti della scuola fanno un lavoro di educazione e di prevenzione enorme ma che, evidentemente, ora ha bisogno di saldarsi con uno schema d’azione elaborato a 360° – prosegue il sindacato –. Ecco perché crediamo sia essenziale non lasciare sola la Comunità delle scuole modenesi."
Coordinamento
Per questo il leader di Cisl Scuola Emilia Centrale propone “di riunire urgentemente un coordinamento, un’alleanza per la scuola modenese capace di costruire un canale potente di comunicazione tra l’Istituzione scolastica nel suo insieme (a cominciare dall’Ufficio scolastico provinciale), le organizzazioni sindacali di categoria e confederali, le forze dell’ordine e le competenze istituzionali e sociali rappresentate dai Comuni più coinvolti dalle storie di violenza, dalla Provincia, dalla Prefettura e dal Tribunale di Modena.
Grande assemblea pubblica
Senza dimenticare, nel modo più assoluto, le organizzazioni studentesche degli Istituti in prima linea, le rappresentanze dei genitori e il mondo del terzo settore, che spesso affronta la stessa complessità che i docenti si trovano dinanzi in classe. Il modo migliore per procedere potrebbe essere quello di iniziare da una grande assemblea pubblica per conoscere le storie della scuola, le sue necessità ed elaborare la cornice di un intervento progressivo e condiviso”.