Modena

Agente della Polizia penitenziaria e detenuto accusati di traffico di micro cellulari dentro al Carcere di Sant'Anna

Tutto è partito dopo la scoperta all'interno di una cella di un cellulare perfettamente funzionante

Agente della Polizia penitenziaria e detenuto accusati di traffico di micro cellulari dentro al Carcere di Sant'Anna
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Nell'indagine oltre all'agente e a un detenuto ci sono altre tre persone che sono indagate per concorso nel reato di corruzione.

Dentro al carcere

MODENA - Nella serata di lunedì 14 aprile us, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria di Modena, nell’ambito di un’indagine diretta da questa Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di cui all’art. 391 ter del c.p. “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” un agente della Polizia Penitenziaria di 28 anni ed un detenuto italiano di 42 anni, entrambi indagati anche per il reato di corruzione aggravata.

I due sono stati sorpresi all’interno della casa circondariale nell’atto di consegnare e ricevere alcuni micro-telefonini cellulari introdotti illegalmente dall’agente della polizia penitenziaria nella casa circondariale.

Scoperto un cellulare

L’attività, frutto di una più articolata, complessa e riservatissima indagine di questa Procura svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Penitenziaria, ha tratto origine dalla segnalazione del Comandante della Polizia Penitenziaria che comunicava il rinvenimento, durante una perquisizione all’interno della cella di un detenuto, di un telefono cellulare.

Altri tre indagati

L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza di un accordo corruttivo tra i due arrestati consistente nel far introdurre in carcere dall’agente della Polizia Penitenziaria telefonini in cambio di danaro. Nel corso dell’arresto in flagranza sono state  contestualmente eseguite, grazie alla collaborazione della Squadra Mobile di Bologna e dei Commissariati Sezionali di Napoli Scampia e Giugliano, tre perquisizioni delegate da questa Procura della Repubblica presso le abitazioni di altre persone indagate per concorso nel reato di corruzione.

Come un accendino

Le perquisizioni eseguite all’interno della casa circondariale di Modena hanno consentito  di rinvenire e sequestrare: all’interno della cella del detenuto arrestato 4 micro-telefonini cellulari (delle dimensioni di un accendino), all’interno poi dell’autovettura dell’agente della polizia penitenziaria arrestato venivano sequestrati altri due micro-telefonini della stessa marca e modello dei precedenti.

Dodici anni

Il detenuto arrestato era recluso per espiare una condanna definitiva di anni 12 mesi 6 e gg. 2 di reclusione derivante da cumuli, con fine pena nel febbraio 2027, per violazione della normativa sugli stupefacenti, rapina, truffa, evasioni ed altro. Gli arrestati, che sono da considerarsi presunti innocenti sino alla sentenza irrevocabile di condanna, nelle prossime ore saranno messi a disposizione del Gip per l’udienza di convalida.

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