Le dipendenti incontrano ancora difficoltà nell’avanzamento professionale, con accesso limitato a posizioni di leadership e persistente differenza retributiva rispetto ai colleghi.
Calano le imprese dirette da personale femminile
MODENA – Secondo i dati ISTAT del gennaio 2025, la differenza salariale media a parità di mansioni tra uomini e donne si attesta intorno al 15%. Ulteriori dati, rilevati dal Rendiconto sociale dell’Inps presentato a ottobre, mostrano che nel nostro Paese una lavoratrice del settore privato nel 2023 ha guadagnato in media il 25% in meno dei propri omologhi uomini.
Fino al 30 per cento in meno
Secondo la recente ricerca, condotta dal gruppo Hearst e da CRILDA dell’Università Cattolica, il gender pay gap aumenta progressivamente fino a impennarsi verso fine carriera, superando il 30%. Un fenomeno chiamato “soffitto di cristallo”, che ostacola l’accesso delle donne a posizioni apicali. Inoltre, carriere discontinue e basse retribuzioni favoriscono l’abbandono del lavoro e, in ogni caso, portano a ridotte contribuzioni previdenziali con conseguenti trattamenti pensionistici più bassi, penalizzando qualità della vita e sicurezza economica delle donne anziane.
Meno accesso per le donne nelle richieste di credito
Anche le piccole imprenditrici trovano difficoltà nel superare gli stereotipi che le vedono meno adatte alla gestione aziendale e si trovano spesso penalizzate nell’ottenere finanziamenti: una recente indagine Unioncamere-OCSE ha evidenziato che hanno un tasso di accesso al credito inferiore di circa il 20% rispetto agli uomini, con condizioni di finanziamento più rigide e tassi mediamente più elevati.
Calano le imprese femminili attive
Nella nostra Provincia, dati CCIAA del secondo trimestre 2025, le imprese femminili attive scendono dello 0,2%, pari a 21 imprese in meno, rispetto al 2024. Anche se rimane stabile la quota sul totale imprese (21,7%, poco superiore al dato regionale del 21,4%) questa si conferma minoritaria. Pur in presenza di una base imprenditoriale femminile solida, anche nel nostro territorio permangono evidentemente difficoltà strutturali che limitano la crescita e la competitività delle imprese guidate da donne, penalizzandole e limitando lo sviluppo e l’innovazione dell’intero tessuto economico.