Ambiente

Ridurre i controlli sugli impianti termici di piccola potenza è un controsenso

Lo affermano Cna e Lapam a proposito di indiscrezioni governative che vorrebbero la riduzione o perfino l'eleminazione dei controlli sulle piccole caldaie

Ridurre i controlli sugli impianti termici di piccola potenza  è un controsenso

«I controlli e la manutenzione delle caldaie domestiche sono essenziali per la sicurezza, la tutela della salute e la qualità dell’aria». È quanto sottolineano, Giovanni Severi, presidente categoria Impiantisti e Installatori di Lapam Confartigianato e Luca Poppi, presidente Termoidraulici di CNA Modena , relazione ad alcune indiscrezioni che ipotizzerebbero una riduzione o addirittura il superamento dei controlli sugli impianti termici di piccola potenza (sotto i 70 kW).

I presidenti di categoria delle associazioni avevano già richiamato l’attenzione delle istituzioni competenti su tali ipotesi, rappresentando con chiarezza l’assoluta inadeguatezza di simili orientamenti rispetto alle esigenze di tutela ambientale, di sicurezza e incolumità di persone e beni e di risparmio energetico.

Riduce il rischio di incidenti

MODENA – «Le caldaie domestiche e i piccoli impianti termici costituiscono una parte significativa del parco impiantistico nazionale – continuano Severi e Tondelli –. La loro corretta manutenzione riduce il rischio di incidenti, di intossicazioni da monossido di carbonio e di malfunzionamenti. Inoltre garantisce un funzionamento efficiente, con minori consumi energetici e maggiore economicità di gestione contribuendo concretamente alla riduzione delle emissioni inquinanti. Indebolire il sistema dei controlli significa abbassare il livello di sicurezza degli edifici, trasferendo i rischi sui cittadini e sulle comunità locali, oltre a compromettere gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto nelle aree urbane più densamente popolate. Ogni eventuale revisione normativa deve prevedere la consultazione preventiva delle associazioni di categoria.

Un controsenso

Seguiamo da vicino le ipotesi di accelerazione della revisione della DR 74. In un momento in cui si parla di “transizione energetica” e di riduzione dei consumi, ridurre la vigilanza su migliaia di impianti invecchiati è un controsenso che rischia di avere un impatto negativo sulla qualità dell’aria e sulla sicurezza. Siamo aperti al confronto con il Governo, a cui chiediamo di ripensare e di rivedere la norma prima della sua promulgazione».