Maltrattano un anziano e lo spogliano di tutti i suoi beni: a processo la badante e il marito
Ad accorgersene l'avvocato d'ufficio dell'anziano, assunto per difenderlo da un'accusa di guida in stato di ebbrezza.
Maltrattamenti e circonvenzione di incapace è l'accusa rivolta alla badante dell'anziano e al marito, che saranno quindi sottoposti a processo.
A processo la badante e il marito che hanno raggirato l'anziano
MODENA - Ad accorgersi della situazione che andava avanti da 8 anni l'avvocata dell'anziano, Nicoletta Tietto, chiamata a difenderlo da un'accusa per guida in stato di ebbrezza. Notate alcune stranezze, l'avvocata ha condotto delle indagini pro bono ed ha poi presentato un esposto alla Procura in modo da fargli prendere carico della situazione insieme agli assistenti sociali. Le indagini hanno confermato il quadro dell'avvocata e adesso la coppia di coniugi dovrà affrontare un processo, rispettivamente con rito abbreviato e rito ordinario.
La truffa
Secondo le accuse, la badante ha inscenato la vendita fittizia dei due appartamenti di proprietà del pensionato. Il primo è stato venduto subito, mentre il secondo, utilizzato dall'intera famiglia della badante, acquistato per la cifra irrisoria di 9mila euro fatta caricare sul conto della donna, non è stato venduto in tempo in quanto è stato subito sequestrato per le indagini in corso.
Oltre agli immobili la coppia, che gestiva il denaro dell'anziano grazie ad alcune deleghe inconsapevolmente firmate da lui, si è occupata anche di svuotare i conti dell'anziano, riservandogli soltanto 50 euro mensili "per le sigarette". Da questa gestione sarebbero derivati debiti per circa 100mila euro con diverse finanziarie, le quali avrebbero poi tentato di rivalersi sul patrimonio ormai inesistente dell'anziano, arrivando al pignoramento di un quinto della pensione.
I maltrattamenti
Ma l'azione della badante non si riferiva soltanto alla truffa, ma comprendeva anche maltrattamenti alla persona. L'anziano, che viveva nella casa ormai ceduta alla famiglia della badante, non era più padrone della propria vita e andava avanti grazie all'aiuto di vicini e conoscenti. Non poteva utilizzare il bagno, era costretto a passare giornate intere fuori casa e della sua alimentazione si occupava il fornaio del quartiere.