CESARE CREMONINI vola con LA RAGAZZA DEL FUTURO
La ragazza del futuro, il nuovo disco di Cesare Cremonini contiene almeno due canzoni per cui vale la pena averlo: Moonwalk e Chiamala felicità.
La ragazza del futuro, il nuovo disco di Cesare Cremonini contiene almeno due canzoni per cui vale la pena averlo: Moonwalk e Chiamala felicità. Entrambe sfidano la morte con la bellezza e con la curiosità. Una canzone d’amore la prima, paradossalmente la migliore che Cesare abbia mai scritto, ancorchè di amore filiale e un dialogo profondo la seconda che di morte sa interrogarsi sfiorandola brillantemente: Chiamala felicità dille che noi siamo qua mentre un temporale passa e se ne va…Sai la paura di morire è una mosca nel caffè sempre a un passo dalla fine ma raccontami di te.
Quindi se già non ci si fosse invaghiti della prefazione, l’eterea Colibri e l’orchestrale La ragazza del futuro, all’interno di questo nuovo capitolo ci sono passaggi che resteranno e che mostreranno la loro forza dal vivo negli stadi (già sold out le date di Milano e Bari) dove in molti stanno aspettando per liberarsi dalla claustrofobia di questi ultimi anni senza aggregazione e con pochissima musica dal vivo. Il successo della performance sanremese di Cesare, quel succo di musica concentrato in 15 minuti, ci ha raccontato quanto certe canzoni restino nella storia e nel nostro Dna in salute e in malattia, dai giri leggeri sui colli bolognesi alla consolazione necessaria di Poetica o Nessuno vuole essere Robin. Si può dire che Cremonini sia davvero cresciuto e che le sue canzoni stiano diventando letteratura anche quando non tradisce le sue passioni estreme come quella per i Beatles. Jeky, canzone che percorre l’adolescenza, le sue allucinazioni e i suoi psicodrammi, potrebbe essere firmata da Lennon McCartney e Cremonini.
Per chi si scrivono i dischi come questi, che richiedono attenzione dall’inizio alla fine? Come si resiste a un linguaggio che cambia, alla paura? Prendendosi la libertà di essere se stessi, scrivendo un album che non rispetta alcuna regola di mercato ma che in un certo senso lo sfida, raccontando(si) senza pudore. In un lavoro che sicuramente guarda molto all’esterno si tendono le braccia anzitutto ai giovani (la dichiarazione sta già nel titolo) anche con forme d’arte che escono dalla musica. Cesare Cremonini ha deciso di allargare il progetto artistico andando a cercare il Writer Giulio Rosk (contattato su Instagram) e proponendogli una sinergia nel progetto Io vorrei che porterà murales e bellezza in quartieri italiani dove ce n’è più bisogno. Il volto di uno dei bambini del quartiere campeggerà a Palermo (Sperone) e Napoli (Ponticelli). E quel Io vorrei si riempirà anche di aiuti concreti grazie all’intervento del Gruppo Intesa San Paolo.
Se dunque La ragazza del futuro è andata a salvare Cremonini, lui sicuramente l’ha presa sulle spalle cercando di accompagnarla fuori dal buio, dentro la musica e la bellezza, perchè il tempo della pandemia ha sicuramente esaurito tutta la gioia stipata dentro di noi che serviva per resistere ed ora c’è bisogno di nutrimento. E, mi raccomando, nessuno spavento. Ne La ragazza del futuro c’è spazio anche per una GreyGoose 2.0 (Chimica) e per l’amore dipinto di colori pastello (Camicia). E’ un disco libero con tutto il seducente fascino che ne consegue.
Paola Gallo