Al Policlinico di Modena il primo intervento di ricostruzione esofagea in toracoscopia su un bimbo di 4 mesi
Al piccolo paziente mancava un tratto di esofago di 12 centimetri e sono stati necessari due interventi di sette ore ciascuno
Il Policlinico di Modena conquista un nuovo primato: per la prima volta è stato effettuato un intervento di ricostruzione dell'esofago in toracoscopia su un bambino di 4 mesi affetto da atresia dell’esofago di primo tipo.
Il primo intervento di ricostruzione esofagea in toracoscopia
MODENA- Al piccolo paziente mancava un tratto di esofago di 12 centimetri. Sono stati necessari due interventi di sette ore ciascuno, a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro.
Ad occuparsene, l’equipe di Chirurgia Pediatria, diretta dal dottor Pier Luca Ceccarelli: Maria Anastasia Bianchini, Paolo Repetto, Diego Biondini, Viviana Durante, Enrica Caponcelli, Grazia Spampinato, Filippo Ghidini.
La storia clinica
La diagnosi della malformazione è stata fatta prima della nascita, così il bambino è stato centralizzato a Modena, dove è stato preso in carico dai Neonatologi dell’equipe del prof. Alberto Berardi. Qui, insieme alla dottoressa Valentina Boarino, endoscopista della Gastroenterologia diretta dal prof. Antonio Colecchia, è stato posizionato un passaggio gastrico un sondino che ha consentito al neonato di alimentarsi sino a quando, raggiunti i 4 mesi di vita, è stato possibile operarlo.
L’equipe della Chirurgia Pediatrica, coadiuvata dagli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 1, diretta dal prof. Massimo Girardis, e dal personale infermieristico del Blocco Operatorio, ha svolto due interventi. Il primo, durato sette ore, ha consentito di avvicinare i due lembi dell’esofago sino a circa 3 centimetri. I chirurghi hanno atteso dieci giorni che i tessuti si stabilizzassero per effettuare il secondo intervento, durato sempre sette ore, che ha consentito di unire i due lembi e suturarli.
Una volta che il nuovo esofago stato così ricostruito, il bimbo ha cominciato ad alimentarsi correttamente. Ora è stato dimesso e dovrà effettuare controlli periodici.
Cos'è la toracoscopia?
La toracoscopia è una tecnica di chirurgia mini-invasiva che consente l'esplorazione visiva del cavo pleurico. Prevede diversi accessi transtoracici (di solito 3) e viene svolta in anestesia generale. Consente ospedalizzazioni più ridotte, minore dolore post-operatorio ed una ripresa funzionale più rapida. Come ha ricordato il dottor Ceccarelli:
“L'esofago è il primo tratto del tubo digerente che permette il passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco. Nell'atresia esofagea vi è un'interruzione dell'esofago spesso associata all'anomala presenza di una comunicazione con la trachea, la quale ha il compito di permettere il passaggio dell'aria nei polmoni. Le cause di questa patologia sono ad oggi sconosciute".
L'atresia nei neonati
L’atresia è un’importante malformazione, che colpisce un neonato su 3.000. Quella di primo tipo è la più difficile perché prevede un’interruzione molto ampia dell’esofago.
“Nel nostro caso si trattava di un’interruzione di 12 centimetri che su un neonato è davvero enorme. L’intervento in toracoscopia ha consentito di agire sulla malformazione e il piccolo paziente oggi si alimenta correttamente ed è stato dimesso. Il bimbo è nato al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove collaboriamo da sempre con il reparto di Neonatologia diretto dal dottor Giancarlo Gargano, con il quale stringiamo da tempo una stretta e profonda sinergia umana e professionale”.
L'importanza della sanità pubblica
L'Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini ha sottolineato l'importanza di questo traguardo e della sanità pubblica:
“Successi come questo sono il frutto dell’expertise e della multidisciplinarietà che caratterizza un gruppo di lavoro, ma sicuramente anche delle opportunità che può offrire una sanità pubblica e universalistica che, come Regione, siamo sempre andati fieri di avere.
La chirurgia mininvasiva su neonato per la ricostruzione di una parte di esofago testimonia il livello di specialità e di qualità che un gruppo multidisciplinare può raggiungere se, come in questo caso, esso mantiene chiaro il proprio obiettivo: fare sempre meglio con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione”.
I progressi del reparto
Anche il Direttore sanitario dell’AOU di Modena, dottor Ottavio Nicastro ci ha tenuto a congratularsi con il gruppo:
“Desidero fare i miei complimenti a tutta l’equipe medico-chirurgica e infermieristica che ha svolto questo importante intervento.
Grazie al lavoro svolto in questi anni di tutti, la Chirurgia Pediatrica del Policlinico ha maturato una casistica importante e può offrire alla cittadinanza una chirurgia specialistica di terzo livello capace di trattare la maggior parte delle patologie più difficili. Come direzione siamo impegnati a investire risorse su questo settore che è uno dei perni dell’attività materno-infantile che costituisce una delle mission del Policlinico”.
I numeri della Chirurgia Pediatrica
La Chirurgia Pediatrica è attiva all'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, dal 1989. In media, compie circa 1000 interventi all'anno per patologia congenito-malformativa ed acquisita, in elezione e in urgenza, come hub di riferimento chirurgico per l'età pediatrica di un bacino di utenza di circa 1.200.000 abitanti, comprendente le province di Modena e Reggio Emilia.
Si occupa di tutte le patologie dal neonato, anzi dal prematuro di pochi etti di peso, all'adolescente di oltre cento kg. Una chirurgia davvero completa, quindi, che è un'affascinante sfida diagnostica, terapeutica ma anche didattica di ricerca. Chirurgia laparoscopica ed endourologia (ma anche microchirurgia) rappresentano tecniche operatorie ormai quotidianamente impiegate anche nei Pazienti più piccoli e rappresentano il gold standard nel trattamento di vari e complessi quadri malformativi. Da un anno è attivo anche il progetto di chirurgia robotica.