Il vino come il tabacco: dall'Ue l'ok per l'etichetta alert, ma l'Italia disapprova
L'Emilia Romagna è quinta in Italia per superficie vitivinicola, una ricchezza economica importante
Sulla base di una legge irlandese, l'Unione Europea ha approvato la decisione di applicare l'etichetta alert al vino, la stessa dei pacchetti di sigarette, e si sta pensando di estenderla anche al mercato del vino italiano.
Etichetta alert sul vino, l'Italia disapprova
MODENA - Paragonare il vino al tabacco e applicare l'etichetta alert anche alla distribuzione italiana sta facendo molto discutere.
Sulla questione interviene anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi:
“È grave che un Paese membro dell’Unione europea come l’Irlanda abbia disposto una vera e propria discriminazione verso un prodotto con una storia e una tradizione come il vino, attraverso un’etichettatura che di fatto evidenzia un allarme sanitario per i cittadini che ne fanno uso”.
Il paragone con il tabacco
“Siamo tutti d’accordo nel consigliare un consumo moderato e consapevole dei prodotti enologici, ma con questo provvedimento si paragona la pericolosità del vino al fumo.
La nostra Regione è la quinta in Italia per superficie vitivinicola, e la terza per la produzione in ettolitri. Il vino è una ricchezza economica, culturale e di tradizione, che vogliamo difendere come emiliano-romagnoli e come italiani. La caccia alle streghe sui nostri prodotti di alta qualità è inopportuna e fuorviante”.
Il via libera dei mesi scorsi
Mammi ricorda la risoluzione approvata pochi mesi fa dal Parlamento europeo che escludeva avvertenze di natura sanitaria sul vino; disposizione che la Commissione europea non ha preso in considerazione, permettendo il via libera all’Irlanda.
“Ci opporremo in ogni sede e presso il Commissario europeo a questo tipo di provvedimenti- conclude Mammi- perché sono penalizzanti per il nostro territorio e per le nostre produzioni; auspico che il Governo italiano, a sua volta intervenga, per far valere ragioni oggettive sull’inopportunità di questa decisione, che tollera un’informazione non corretta”.