Giallo a Serramazzoni: l'autopsia conferma la teoria dell'omicidio-suicidio
Bordone avrebbe ferito mortalmente il 77enne Belloi con un corpo contundente per poi togliersi la vita con un colpo di pistola
Dai risultati autoptici sembrerebbe che Bordone abbia ucciso il proprietario di casa dopo una colluttazione per poi suicidarsi.
Il caso è chiuso
Il commerciante 77enne Claudio Belloi e il suo dipendente 45enne Francesco Bordone erano stati trovati morti all'interno di un appartamento di una villa a Serramazzoni in via Belvedere il 23 dicembre scorso. A distanza di poco più di un mese, sembrerebbe che l'autopsia abbia confermato la teoria iniziale. Si tratterebbe di un omicidio-suicidio.
Bordone, già noto alle autorità come rapinatore di gioiellerie, era un dipendente e un amico di Belloi. Si trovava a casa sua per svolgere alcuni lavori domestici. L'ipotesi più probabile è che sia scoppiata un'accesa discussione tra i due amici sfociata in una colluttazione e finita poi in tragedia. Il 45enne avrebbe colpito il 77enne con un corpo contundente uccidendolo.
Dopodiché, probabilmente colto dai sensi di colpa, Bordone si sarebbe recato al piano superiore e si sarebbe tolto la vita con un colpo d’arma da fuoco legalmente detenuta da Belloi. A dare l’allarme era stata una collega di Belloi che non si era presentato al mercato di Vignola dove avrebbe dovuto aprire il proprio banco. Da lì sono partite le indagini durante più di un mese ma ora il caso è chiuso e finalmente anche il corpo del 77enne potrà essere sepolto.