In Appennino non si fermano le ricerche dell'ultraleggero disperso
Anche la giornata di ieri si è conclusa senza un esito, ma le forze e gli strumenti in campo sono numerosi
Proseguono le ricerche dell'ultraleggero scomparso sabato scorso e probabilmente precipitato sull'Appennino modenese a causa della scarsissima visibilità dovuta alla nebbia. Purtroppo, però, non sembrano esserci novità né sul velivolo né sul suo pilota.
Le ricerche non si fermano
APPENINO - Le forze impegnate nella ricerca dell'ultraleggero disperso in Appennino fanno sapere che la giornata di ieri purtroppo si è conclusa, ancora una volta, senza alcun esito.
Oggi il dispositivo di ricerca sarà ridispiegato per proseguire le operazioni. L'area delle ricerche ottenuta interpolando tutte le informazioni a disposizione, da quelle delle celle telefoniche alle indicazioni di alcuni testimoni che hanno avvistato il velivolo è molto ampia e impervia, e richiede particolare attenzione e perizia ai soccorritori a terra nella ricognizione.
Gli strumenti in campo
Gli spostamenti oltre che con tradizionali fuoristrada e motoslitte vengono effettuati anche con gli elicotteri che permettono di sbarcare le squadre di ricerca in prossimità delle aree assegnate. I droni operano in supporto per raggiungere e ispezionare le aree inaccessibili. Gli operatori TAS (topografia applicata al soccorso) gestiscono le squadre trasferendo su mappe digitali i percorsi e le aree battute attraverso rilevazioni gps.
La scomparsa
Ricordiamo che l'ultraleggero è un Evektor Eurostar della TopGun Fly School. E' decollato sabato 28 gennaio intorno alle ore 11.20 dal Campo volo reggiano, diretto verso l'Appennino. A pilotarlo il reggiano Ivano Montanari, 61 anni, che dopo essersi reso conto dell'estrema nebbia ha espresso la volontà di rientrare, poi si è perso ogni contatto.
Un testimone sostiene di averlo visto intorno a mezzogiorno volare basso verso il monte Albano tra Pieve e la Toscana.