Fra le opere più attese e mai realizzate: la Bretella Campogalliano-Sassuolo
Poco più di una ventina di chilometri che ridurrebbero in maniera drastica i tempi di accesso delle lunghe carovane di Tir e auto che arrivano nel comprensorio ceramico
La famosa Bretella che si potrebbe definire come la “madre di tutte le strade” potrebbe ridurre drasticamente i tempi di percorrenza nel comprensorio ceramico.
Fra le opere più attese e mai realizzate: la bretella Campogalliano-Sassuolo
SASSUOLO – Nella zona ceramiche esiste da sempre il problema rappresentato da una viabilità non adeguata alle potenzialità del sistema produttivo. Da oltre mezzo secolo era previsto il proseguimento dell’autostrada del Brennero da Campogalliano fino a Sassuolo. La famosa Bretella che si potrebbe definire come la “madre di tutte le strade”. L’ultimo progetto, fra svincoli e assi di collegamento, dovrebbe una volta per tutte collegare il bacino delle ceramiche direttamente con la rete autostradale.
Venti chilometri di asfalto per avere le piastrelle direttamente sulle reti autostradali
Poco più di una ventina di chilometri che ridurrebbero in maniera drastica i tempi di accesso delle lunghe carovane di Tir e auto che arrivano nel comprensorio ceramico. Ora i percorsi per entrare nelle autostrade sono quelli della provinciale di Rubiera nella sponda reggiana e nella sponda modenese la due corsie Sassuolo Modena.
Inutile constatare le lunghe code che si formano, i tempi lunghi di transito che portano di conseguenza anche un aumento delle emissioni velenose in atmosfera. Nell’ultimo studio che è stato fatto sulla Bretella si evidenziano i notevoli cali di inquinamento atmosferico e i tempi ridotti se non più che dimezzati per raggiungere i punti nevralgici e i poli industriali che sono situati fra le due province.
Un'autostrada con un'anima green
Un progetto che prevede addirittura la costruzione di due gallerie sotterranee per non andare ad intaccare l’oasi naturalistica del Colombarone che si trova in prossimità del fiume Secchia e che è un luogo importantissimo per la riproduzione di animali e uccelli selvatici.
Il costo dell’opera ante Covid era di circa 422 milioni di euro quando l’inizio dei lavori era previsto per il maggio del 2018. I soldi erano disponibili sia quelli dello Stato che dell’Autobrennero con compartecipazione dei costi alla pari.
Cantieri ancora fermi
Nel 2023 però i cantieri non sono ancori partiti, a pensare che il progetto definitivo era stato annunciato fin dal 2005 per non parlare del secolo precedente quando sembrava che l’autostrada del Brennero dovesse continuare fino a Livorno. L’ultimo annuncio, dopo che è stata fatta l’analisi dei costi e dei benefici che ha dato esisto positivo, è quello che i lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2023.
Incontri fra i rappresentanti della Regione Emilia Romagna e del Governo sembrano confermare questa volontà anche perché dal governo è arrivato l’annuncio che sono disponibili 7,5 miliardi per la viabilità e quindi fra le opere prioritarie dovrebbero rientrare la tanto agognata Bretella e anche la Cispadana per l’Emilia Romagna.
Come sarà la Bretella Campogalliano-Sassuolo
Nel dettaglio la Bretella Campogalliano-Sassuolo prevede la realizzazione di un raccordo autostradale con origine all’intersezione tra la A22 e la A1, nei pressi di Campogalliano, e il collegamento a sud alla S.S. 467 “Pedemontana” nei pressi di Sassuolo. Il progetto definitivo approvato dal CdA di Anas Spa a dicembre 2005 prevede due assi secondari, uno di collegamento con la tangenziale di Modena e uno di collegamento con la tangenziale di Rubiera.
Lo sviluppo complessivo del tracciato è di circa 20 Km, così suddivisi: Asse principale per un lunghezza 15,5 km. Asse di collegamento con la tangenziale di Modena per una lunghezza km 3,5. Asse di collegamento con la tangenziale di Rubiera per una lunghezza km 1,4. Sono inoltre previsti 8 svincoli, di cui 6 sull’asse principale e 2 sull’asse di collegamento con la tangenziale di Modena. L’opera dovrebbe essere completata dopo quattro o cinque anni dall’inizio dei lavori.
Niro Lupaio