La denuncia

PUG: I comuni modenesi in forte ritardo nell'approvazione

Secondo uno studio di Legambiente all'inizio del 2023 solo 1 comune su 47 aveva adottato il Piano Urbanistico Generale

PUG: I  comuni modenesi in forte ritardo nell'approvazione
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Per l'Associazione ambientalista sono diverse le cause che spiegano questa mancata approvazione da parte delle Amministrazioni locali.

Rallenta l'approvazione del Piano Urbanistico Regionale

MODENA - A più di cinque anni dalla messa in vigore della più recente legge urbanistica regionale (LR 24/2017), che avrebbe dovuto fermare il consumo di suolo in Emilia-Romagna, Legambiente pubblica un nuovo dossier dedicato a questo tema.

All’interno del dossier, gli effetti della legge urbanistica vengono messi al vaglio e si fa il punto sullo stato di attuazione delle previsioni della legge stessa da parte dei Comuni, ai quali è stata affidata la realizzazione dei Piani Urbanistici Generali, lo strumento unico di cui le amministrazioni comunali sono tenute a dotarsi per contenere l’avanzata del cemento.

Secondo dati e informazioni raccolti da Legambiente Emilia-Romagna, gli ambiziosi obiettivi della legge urbanistica regionale, i promotori della quale puntavano ad abbattere del 60% le previsioni di crescita del suolo urbanizzato rispetto alla tendenza calcolata al 2017, sono stati tutt’altro che raggiunti: ne sono prova i numerosi casi documentati di nuove urbanizzazioni di ampie porzioni di territorio che sono state previste, attuate o in alcuni casi “sventate”.

Nonostante la legge cresce l'urbanizzazione del territorio

Tra le principali cause dell’insuccesso della legge nell’eliminare il consumo di suolo in Emilia-Romagna, hanno un ruolo di primo piano il lasso temporale concesso ai Comuni per realizzare i piani urbanistici previgenti, che ha consentito di elaborare negli ultimi anni l’attuazione di nuovi interventi di urbanizzazione, e le ripetute proroghe dei termini di decadenza di tali piani.

I dati della Provincia

Tra i 47 comuni della Provincia di Modena solo uno ha approvato la legge. Un altro non ha nemmeno avviato le procedure per avviare l'iter del provvedimento che invita ad eliminare il consumo di suolo nel territorio. Tutte le altre realtà amministrative sono in una fase di studio, ma assai indietro rispetto ai tempi prefissati. La Provincia di Modena risulta al primo posto, al livello regionale, per l'incremento suolo netto tra gli anni 2020 . 2021 con un totale, in ettari, di 134,83 su un totale regionale di 661

Nel dossier una critica sul nuovo Ospedale di Carpi

Tra i casi eclatanti riportati da Legambiente nel dossier il caso del nuovo ospedale di Carpi. Secondo l'Associazione il progetto approvato dal comune andrebbe a consumare circa 142 mila m2 di suolo vergine, di cui 135.306 per attrezzature sanitarie e 6.791 per la viabilità.

L’area identificata per la costruzione dell’ospedale è caratterizzata dalla presenza di terreni agricoli fertili, che verrebbero irrimediabilmente persi in caso di realizzazione del progetto. Vi sono diversi dubbi, espressi dalla cittadinanza e dalle reti associative del territorio, circa l’ubicazione del nuovo ospedale che, a differenza dell’esistente ospedale Ramazzini, potrebbe essere non facilmente raggiungibile da tutti i cittadini.

Ci si chiede, inoltre, prosegue l'Associazione, " quale sarà la destinazione della struttura che attualmente ospita l’ospedale, una volta svuotata. Non è mai stato fatto uno studio comparativo, per valutare il possibile ammodernamento della vecchia struttura poiché l’ASL del territorio ha scartato a priori l’ipotesi reputandola come non fattibile".

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