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Imprese italiane impegnate sulla sostenibilità dei propri processi produttivi

Confindustria e Unicredit spa hanno organizzato un convegno per fare il punto sul consumo e futuro del gas

Imprese italiane impegnate sulla sostenibilità dei propri processi produttivi
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Dopo un periodo di continue tensioni sui prezzi dell’energia, Confindustria Ceramica con il contributo di UniCredit ha affidato a Nomisma Energia uno studio sugli impatti del sistema Emission Trading (ETS) della UE per il settore.

Uno studio sulla sostenibilità dei processi produttivi

MODENA - Una preview dello studio che verrà finalizzato nei prossimi mesi è stata presentata a Sassuolo in un seminario dal titolo “L’ETS oltre l’emergenza energetica, tra mercato e ideologia”, che è stata anche l’occasione per approfondire gli attuali scenari dei mercati energetici e le sfide della decarbonizzazione per un settore da sempre impegnato ad investire sulla sostenibilità dei propri processi. 

Dopo i saluti di Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord di UniCredit, ha preso la parola Davide Tabarelli.

L'Europa ha abbassato le emissioni di  CO2 di un miliardo di tonnellate

Il Presidente di Nomisma Energia ha sottolineato come il sistema ETS abbia richiesto ai Paesi Europei uno sforzo sproporzionato: in 30 anni l’Europa ha ridotto le emissioni di CO2 di un miliardo di tonnellate, mentre il resto del mondo – nello stesso periodo – le ha aumentate di 14 miliardi.

Un sistema che comporta rischi di deindustrializzazione, come dimostra chiaramente il calo del pil pro capite italiano a partire dal 2008. Davide Tabarelli ha poi evidenziato una seconda, forte criticità, rispetto ai piani ambientali dell’UE.

“Se negli ultimi 30 anni le emissioni si sono ridotte del 30%, l’Unione Europea chiede che nei prossimi 7 ci sia un ulteriore taglio del 25%, traguardo impossibile da raggiungere sia per l’elevato livello di efficientamento già raggiunto che per l’assenza di salti tecnologici disponibili per il settore ceramico”.

Il terzo aspetto di preoccupazione riguarda la competitività internazionale, dove il differenziale tra i costi medi di produzione italiani e quelli di Cina ed India è peggiorato anche a causa dei maggiori costi connessi all’ETS, e a poco servirà CBAM – un sistema che imporrà dazi alle importazioni nella UE di alcuni prodotti in base al loro contenuto di carbonio - che

“è una bella fregatura doppia. Nel senso che l’adozione del CBAM azzererà tutte le quote gratuite sulle emissioni di CO2 e si pone come una mina ad alto potenziale sul commercio internazionale”.

Nomisma Energia e Confindustria Ceramica stanno lavorando alla costruzione di uno studio sugli effetti della recente riforma ETS e sui correttivi normativi necessari a livello europeo.

Il gas liquefatto ha sostituito il gas russo

Francesco Orsi , Responsabile Italian Commodity Desk UniCredit, ha delineato un quadro storico del consumo e dei flussi di trasporto del gas a livello mondiale, dal quale si evince come in Europa il gas russo sia stato sostituito principalmente dall’import di gas liquefatto, il cui prezzo è fortemente influenzato a livello mondiale dalla domanda asiatica che ne assorbe i volumi maggiori.

Una previsione al 2025 evidenzia come domanda ed offerta di gas dovrebbero bilanciarsi, anche se l’aleatorietà del contributo dell’energia idroelettrica e di quella nucleare francese e l’evoluzione del quadro geopolitico determineranno una forte competizione negli approvvigionamenti e, con essa, una situazione di estrema volatilità ancora a lungo dei prezzi. Da qui la necessità di sviluppare le competenze e l’utilizzo degli strumentiutili alla gestione del rischio sia nella attività day to day di breve-medio termine che nella pianificazione di lungo periodo.

Nella successiva tavola rotonda Armando Cafiero , Direttore Generale di Confindustria Ceramica, richiamando i grandi investimenti in impianti innovativi effettuati dal settore (441 milioni di euro nel 2022, pari al 6,2% del fatturato) ha evidenziato che questi non sono stati stimolati dal prezzo della CO2 a 100 €/ton ma, piuttosto, dall’esigenza di recuperare competitività sui mercati internazionali.

Il Sistema ETS si sta dimostrando non molto efficace

Il sistema ETS sta mostrando di non essere un efficace motore di innovazione ambientale per le imprese, perché queste non hanno a disposizione un salto tecnologico possibile; esso introduce inoltre penalizzazioni paradossali per le imprese che investono in cogenerazione o in nuovi impianti per accrescere la loro compatibilità ambientale.

Una collaborazione tra imprese e mondo finanziario

“Abbiamo organizzato questo incontro dedicato a Energia e ETS assieme a UniCredit- dichiara Giovanni Savorani , Presidente di Confindustria Ceramica – perché credo molto importante questa collaborazione tra imprese e modo finanziario. Abbiamo tutti un interesse coincidente che sia definito rapidamente un quadro normativo e regolatorio realistico e razionale, che consenta alle imprese di seguire una trasformazione ecologica e tecnologica ordinata e sostenibile nel medio termine, in grado di sostenere il lavoro e la qualità della vita per tutti”.

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