Reinterpretare "Carmen" al Teatro Comunale di Modena
Lo spettacolo è in programma domenica 2 febbraio 2025
Sulla scena di Modena Danza, il celebre balletto flamenco firmato per il cinema e per il teatro da Antonio Gades e Carlos Saura,
Carmen
MODENA - Dopo il successo di Nozze di Sangue e Suite Flamenca del 2023, la Compagnia Antonio Gades torna al Teatro Comunale di Modena domenica 2 febbraio 2025 alle 17.30 con Carmen, reinterpretazione in chiave flamenca di un celebre titolo di repertorio. Cantore di una Spagna aspra e primitiva, Gades ne ha ritrovato l’autenticità in un flamenco dallo stile asciutto e dall’anima classica, sublime espressione artistica della cultura popolare andalusa.
Teatro e cinema
Insieme al regista Carlos Saura ha concepito lo spettacolo nel 1983 in forma cinematografica, realizzando con Carmen Story un’opera in cui finzione e realtà si confondono nella passione tra il direttore di una compagnia e la giovane protagonista di un nuovo balletto. Coreografo, danzatore e attore spagnolo, Gades è stato uno dei principali interpreti del flamenco del XX secolo. Nel 1978 ha fondato il Balletto Nazionale Spagnolo.
Costume
“Carmen ha preso forma dalla mano di Mérimée e di Bizet, ambedue francesi, che hanno saputo interpretare così bene il nostro temperamento ed il nostro costume - spiegavano Antonio Gades e Carlos Saura all’uscita del film, nel 1983 - . Creata da Mérimée, resa eterna dalla musica di Bizet: questi due inscindibili lavori sono alla base della nostra opera. La nostra versione di Carmen è interamente ballata, la danza qui è protagonista assoluta, e per danza intendiamo ritmo, musica, movimento. Il nostro intento è stato quello di estrarre dalla nostra etnia, dalle nostre caratteristiche, gli elementi che costituiscono Carmen, e per questo motivo, abbiamo utilizzato il ballo e il canto flamenco, non tralasciando tuttavia la meravigliosa partitura di Bizet, che anzi ci è servita da contrappunto. Il nostro desiderio è quello di trasmettere a chi assiste a questo spettacolo l’allegria e la passione con cui abbiamo lavorato alla realizzazione di Carmen”.
Pochi oggetti
Se Gades disprezzava quel flamenco d’intrattenimento, fasullo e volgare, venduto ai turisti, e danzò tutta la vita per imporre la verità del ballo andaluso, Saura in egual misura era nemico dell’effetto cinematografico, del colore saturo delle immagini, dell’artificio vorticoso della macchina da presa, tante volte inutilmente utilizzati per filmare la danza. Così, nel film come nello spettacolo - anch’esso co-firmato da Saura - l’ambientazione è un teatro dove una compagnia di flamenco prova il balletto Carmen, mentre la vita dei ballerini principali si intreccia drammaticamente alla vicenda della sinossi. Se il set cinematografico è un edificio teatrale, sul palcoscenico sono sufficienti pochi oggetti per definire un ambiente e creare un’atmosfera, perché così vuole l’estetica scabra di Gades. Una sedia, una lampada, un letto, bastano a scandire lo spazio, le luci sono naturali, i costumi veristi, senza lustrini né pois, come dovevano essere allora quelli del popolo andaluso