A Navicello si ricorda l'eccidio nazifascista del 1945
Per la scomparsa di due soldati tedeschi per rappresaglia furono uccise dieci persone

I Comuni di Modena, Bomporto e Nonantola domenica 9 marzo, alle 10.30, insieme ai Comitati comunali permanenti per la memoria e le celebrazioni, commemorano a Navicello l’eccidio nazifascista compiuto nel 1945 quando per rappresaglia vennero uccisi dieci partigiani.
Corone
MODENA - Nel 80° anniversario la cerimonia viene aperta dalla sindaca di Nonantola Tiziana Baccolini. Intervengono Alves Monari, del direttivo Anpi provinciale di Modena, e Carlotta Fioralba, presidente del Consiglio delle ragazze e dei ragazzi dell'Istituto comprensivo “Fratelli Cervi” di Nonantola.
Partecipano anche il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, il presidente del Consiglio comunale di Modena Antonio Carpentieri, la sindaca di Bomporto Tania Meschiari e la presidente Consiglio Comunale di Castelfranco Emilia Rita Barbieri. Presenti anche la viceprefetto vicario Patrizia Vicari, il procuratore della Repubblica Luca Masini, il Comandante provinciale dei Carabinieri Lorenzo Ceccarelli, e altre autorità civili e militari. La manifestazione si svolge nel piazzale di fronte al monumento ai Caduti dove verranno deposte le corone.
Rappresaglia
La rappresaglia del ponte di Navicello, che vide la morte di dieci partigiani il 9 marzo 1945, fu compiuta per la scomparsa di due soldati tedeschi nella fase finale della guerra. Il comando tedesco, con la collaborazione della Brigata nera di Nonantola, organizzò prima un esteso rastrellamento e mise poi in atto la vendetta. Nella rappresaglia furono uccisi Quinto Bozzali, Agostino Ferriani, Ivaldo Garuti, i fratelli Pietro e Valentino Gasparini, Renzo Grenzi, Huber Panza, Fabio Pellacani, Eugenio Tavoni, e Angelo Zambelli.
Il monumento di Navicello ricorda anche il sacrificio di un altro partigiano, Ivaldo Vaccari, medaglia di bronzo al valor militare, che venne fucilato il 27 marzo del 1945 dopo aver sopportato per giorni le torture dei nazisti senza rivelare l’identità dei compagni della Brigata Walter Tabacchi in cui militava.