la protesta

Allarme Coldiretti: i prosciutti di Modena con le coscie dei maiali provenienti dalla Danimarca

Prosegue anche oggi la mobilitazione dell'Associazione degli agricoltori per evitare l'introduzione di prodotti esteri "venduti" come italiani

Allarme Coldiretti: i prosciutti di Modena con le coscie dei maiali  provenienti dalla Danimarca
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Tanti i prodotti intercettati al Brennero

Cosce di maiale danesi

MODENA - Cosce di maiale danesi dirette a Modena che rischiano di diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara, frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona. Ed anche un tir carico di grano senza tracciabilità. Sono solo alcuni esempi del “fake in Italy” scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove diecimila agricoltori con il supporto delle forze dell’ordine hanno fermato i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero.

Stop al finto prodotto italiano

Una mobilitazione - specifica l'Associazione in una nota -  per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. Al presidio partecipano anche gli agricoltori modenesi guidati dal Presidente di Coldiretti Modena Luca Borsari e dal Direttore, Marco Zanni.

Uva indiana che arriva a Novara

Sono preoccupanti gli arrivi di cosce di maiale dal Nord Europa già pronte – sottolinea Coldiretti - per essere lavorate e magari diventare prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo “nostrano” o “di fattoria”. Ma c’è anche l’uva indiana diretta a Novara che entra nel nostro Paese in confezioni che non rispettano le normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio che possa essere cambiata.

Pere del Belgio per Taranto

Emblematico pure il caso dei preparati industriali a base di uova in arrivo dalla Polonia – continua Coldiretti - considerato che l’Italia è pienamente autosufficiente per il suo fabbisogno nazionale. E non mancano cagliate danesi per fare il formaggio con destinazione Parma. Ma tra i prodotti scoperti nel corso dei controlli ci sono anche 25mila chili di latte austriaco diretti a Brescia, 23mila chili di pere dal Belgio dirette a Taranto, cipolle dell’est Europa spedite a Parma, formaggi con nome italiano fatti nel Nord Europa, tulipani olandesi in viaggio per Verona, 21mila di chili di patate “nordiche” spedite a Crotone, prodotti da forno, carne di maiale e molto altro.

La mobilitazione continua

La mobilitazione non si ferma con gli agricoltori della Coldiretti che restano alla frontiera anche martedì 9 aprile, per continuare dalle ore 9 con la verifica dei carichi di tir e autobotti in arrivo. Per l’occasione sarà svelata la black list 2024 dei prodotti stranieri più pericolosi, con l’analisi settore per settore sui cibi contaminati scoperti dopo essere entrati nel nostro Paese.

 

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