Modena

Autovelox: per il Comune è regolare l'utilizzo dei dispositivi approvati e non omologati

L’assessora Camporota ha risposto alle interrogazioni di FI, Modena per Modena e FdI riportando quanto comunicato dal prefetto

Autovelox: per il Comune è regolare l'utilizzo dei dispositivi approvati e non omologati
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Autovelox: per il Comune è regolare l'utilizzo dei dispositivi approvati e non omologati.

Autovelox

MODENA - “L’attuale ordinanza della Corte di Cassazione non muta il quadro giuridico-normativo né la posizione espressa dal Ministero dell’Interno già nel 2024, che sottolinea la regolarità dell’utilizzo di sistemi di rilevazione della velocità approvati e non omologati, sostenendo la sostanziale equipollenza dei processi di approvazione e omologazione”.

Lo ha detto l’assessora alla Sicurezza Alessandra Camporota, riportando la risposta del prefetto, interpellato dal sindaco sul ‘problema di sistema’ autovelox, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 7 luglio 2025, in risposta alle interrogazioni di FI e Modena per Modena, e di FdI sul velox in tangenziale Carducci dopo la sentenza della Corte di Cassazione.

Regolare l'utilizzo dei dispositivi approvati e non omologati

Entrambe le interrogazioni hanno chiesto se è intenzione dell’Amministrazione sospendere l’utilizzo del dispositivo situato all’uscita 6 della tangenziale, come il Comune intende recepire la sentenza e quali misure intende adottare per garantire la legittimità e la correttezza delle rilevazioni. Il consigliere Piergiulio Giacobazzi (FI) ha chiesto, inoltre, se l’Amministrazione intende procedere a una revisione complessiva della gestione dei dispositivi di rilevazione alla luce delle criticità emerse a livello nazionale e

“quali siano le reali motivazioni e criteri che hanno portato all’installazione e al mantenimento in operatività del suddetto dispositivo, nonostante le richieste di sospensione avanzate da FI sulla base di oggettive criticità e incompatibilità rispetto alla normativa vigente”.

Il consiglierei Franco Dario (FdI) ha chiesto, inoltre, se vi siano altri dispositivi analoghi su altre strade del territorio comunale e come il Comune intende procedere

“con le altre centinaia di migliaia di contravvenzioni che da quando è attivo questo dispositivo ha identificato”.

Un solo dispositvo

L’assessora Camporota ha ricordato che nel territorio comunale è installato un solo dispositivo di rilevamento della velocità di tipo T-Expeed V2.0, prodotto dalla società Kria srl e venduta al Comune dalla ditta Sicursat srl, in corrispondenza, appunto, dell’uscita 6 della tangenziale Carducci. Il dispositivo ha ottenuto l’approvazione nel 2011 ed è periodicamente oggetto di taratura dalla società Tesi accreditata presso il Ministero (l’ultima a settembre 2024). Un ulteriore rilevatore di velocità in sede fissa, denominato Vrs Evo-R e prodotto dalla società Velocar srl, è installato su viale Italia direzione sud-nord, tra l’intersezione con via Emilia ovest e quella con via San Faustino. Ha ottenuto l’approvazione ministeriale nel 2016 e l’ultima taratura da parte della società Tesi risale a luglio 2024.

Nessun collegamento tra Procura di Cosenza e l'impianto

Camporota ha quindi ricordato che

“gli atti d’indagine della Procura di Cosenza non hanno coinvolto l’impianto installato sulla tangenziale Carducci e quindi, a differenza di altri, non è stato sottoposto a sequestro penale e rimane nella libera disponibilità del Comune di Modena. L’Amministrazione – ha chiarito – sta, da sempre, seguendo le regole e le direttive che i Decreti e le Circolari ministeriali indicano. Ovviamente, se arriveranno normative, indicazioni, direttive differenti, ci allineeremo ad esse come abbiamo sempre fatto. Il tema – ha proseguito – non riguarda il comune di Modena o l’autovelox installato sulla tangenziale Carducci, ma tutti i rilevatori di velocità installati in Italia, perché non esistono autovelox omologati; sono tutti autorizzati da sempre”.

Un progetto ancora in corso

L’assessora ha spiegato che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel marzo 2024, ha avviato la ricognizione degli strumenti per il rilevamento della velocità presenti in Italia e predisposto una bozza di Decreto ministeriale per l’omologazione degli autovelox da inviare al sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche (Tris) della Commissione Europea che prevede l’automatica omologazione di una lunga serie di strumenti oggi solo autorizzati.

“Si tratta di un processo oggi ancora in corso e con ulteriori ricognizioni in atto – ha precisato Camporota – ma che evidenzia come la futura omologazione, per quegli strumenti che saranno elencati nel futuro auspicabile Decreto, si propone avvenga automaticamente sulla base dell’attuale autorizzazione”.

Nuovi tutor

L’assessora ha sottolineato, poi, che la posizione del Ministero risulta evidente anche per le azioni che lo stesso sta adottando, attraverso la polizia stradale, come l’attivazione di nuovi Tutor su 26 tratte autostradali. Anche in questo caso, dispositivi non omologati ma autorizzati.

“Quindi, a oggi – ha proseguito Camporota – l’autovelox installato in tangenziale Carducci è nelle medesime condizioni di tutti gli autovelox d’Italia, autostrade comprese, e pertanto da considerarsi regolarmente installato. Diversamente dovremmo sostenere che tutti gli autovelox d’Italia non lo sono e che il Ministero dell’Interno, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché l’Avvocatura dello Stato danno indicazioni sbagliate. Siamo sicuri – ha chiesto – di voler far prevalere il rispetto formale e letterale di una posizione giuridica rispetto all’obiettivo sostanziale e concreto che il Codice della strada e tutte le norme ad esso correlate si pongono? E cioè la tutela del fondamentale interesse alla sicurezza stradale?”.