Bruxelles promuove la Regione per la raccolta differenziata
Modena è la città capoluogo in Emilia Romagna con il minor numero di rifiuti separabili. Ci salva la Provincia
La raccolta differenziata cresce nella nostra Regione. I dati sono incoraggianti anche se Modena è la città con il minor numero di rifiuti separabili.
Bruxelles promuove la Regione per la raccolta differenziata
MODENA - In Emilia-Romagna continua a crescere la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2022, secondo i dati dell’annuale resoconto curato della Regione, in collaborazione con Arpae, la raccolta differenziata ha raggiunto su scala regionale il 74%, con una crescita dell’1,8% rispetto all’anno 2021. Su un totale di 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, ammontano a oltre 2 milioni di tonnellate sono rifiuti differenziati: percentuale maggiore di differenziata riguarda l’organico (37,3%) e carta (19,4%).
A Ferrara il risultato migliore
Tra i capoluoghi di provincia il risultato migliore è stato raggiunto da Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati, seguito da Reggio Emilia (82,8%), Forlì (81,7%), Parma (80,9%), Piacenza (71,8%), Ravenna (67,4%), Rimini (66,5%), Bologna (63,2%) e Modena (61%).
A livello di territorio provinciale i dati medi registrati di raccolta differenziata sono i seguenti: Parma, stabile al 79,2%, Ferrara consegue il 77% (-0,5% rispetto al 2021), Rimini si posiziona al 68,3% (-1,1% rispetto al 2021), Piacenza raggiunge il 72,4% (+0,8%), Reggio Emilia l’82,3% (+0,2), Modena il 72,4% (+0,65), Bologna il 69,3% (+2,3%), Ravenna il 70,5% (+8,4%) e Forlì-Cesena il 76,7% (+5,1%).
Alcuni comuni hanno superato la soglia del 90 per cento
Molto rilevante anche il risultato raggiunto da 123 comuni (il 37,3% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata mentre 29 municipalità (circa il 9%) hanno addirittura oltrepassato la soglia del 90%.
Gli indicatori mostrano un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni precedenti: a fronte di una leggera diminuzione della produzione di rifiuti urbani, si registra un aumento della percentuale di raccolta differenziata; i rifiuti urbani indifferenziati risultano in linea con lo scenario pianificato per il 2022.
E da Bruxelles, nei giorni scorsi, è arrivata anche la piena approvazione da parte della Commissione europea Piano rifiuti dell’Emilia-Romagna(PRRB 2022-2027).
Stiamo andando nella giusta direzione
“Una approvazione - sottolinea la vicepresidente della Regione, Irene Priolo- che ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. Il risultato 2022 è complessivamente molto buono, soprattutto perché riguarda il primo anno della nuova stagione di pianificazione. Un risultato sicuramente ottenuto grazie al prezioso contributo di tutti i cittadini che sempre più comprendono l’importanza di assumere un comportamento rispettoso dell’ambiente”.
“Il periodo che stiamo vivendo in questi ultimi mesi è molto complesso, - aggiunge Priolo - anche per quel che riguarda i rifiuti. Stiamo gestendo oltre 150mila tonnellate di rifiuti da alluvione che si vanno ad aggiungere all’ordinario ma, nonostante questo, tutti i territori stanno rispondendo con il massimo impegno, anche dopo un periodo difficile da questo punto di vista, come è stato quello del Covid. Nonostante ciò, sono sicura che, insieme, ci sapremo rialzare anche da questa ennesima emergenza”.
La raccolta differenziata per tipologie di rifiuto
Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite in modo separato, si segnala che nel 2022 la percentuale maggiore di differenziata riguarda la frazione organica (37,3%), seguono la carta (19,4%), il vetro (9,7%), il legno (8,85%), la plastica (8,7%) e gli ingombranti (4,6%).
I risultati nelle aree omogenee (capoluoghi-costa, pianura e montagna)
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 6 (su un totale di 23) Comuni hanno raggiunto l’obiettivo del 79% di raccolta differenziata fissato dal PRRB al 2025.
Sono invece 70 (su un totale di 180) i Comuni di pianura che hanno superato il target del 84% definito per quest’area territoriale e 33 (su un totale di 127) gli enti locali situati in zone di montagna che hanno centrato l’obiettivo del 67%.