Carpi rinuncia alla candidatura di "Capitale della cultura" per favorire Rimini
Il sindaco: "Non vogliamo creare una "concorrenza" regionale con Rimini e con la Romagna interessate dalla recente alluvione""
Con una lettera inviata al primo cittadino di Rimini Jamil Sadegholvaad, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli ha spiegato le motivazioni della scelta.
Non vogliamo creare una "concorrenza" regionale
CARPI - Il Comune di Carpi non proseguirà nella candidatura a “Capitale italiana della Cultura 2026”, per non creare una “concorrenza” regionale con la città di Rimini: il Sindaco Alberto Bellelli ha comunicato nella giornata di lunedì 29 agosto la decisione al collega romagnolo, Jamil Sadegholvaad, spiegandogli le motivazioni della scelta.
Il primo cittadino carpigiano fa riferimento alla necessità di coesione e collaborazione fra colleghi in generale e in particolare fra sindaci della stessa regione, specie alla luce della catastrofe senza precedenti che ha devastato parte della Romagna a fine maggio.
Nessun effetto su una prossima candidatura
La procedura della “Capitale Italiana della Cultura” prevede che le città o Unioni aspiranti (26 alla chiusura delle manifestazioni d’interesse, il 4 luglio scorso), mandino al Ministero entro il 27 settembre il proprio progetto da realizzare nel corso del 2026, il cosiddetto “dossier di candidatura”: Carpi si asterrà dal presentarlo, cosa che la farà uscire dalla gara senza tuttavia effetti sulle future edizioni del programma. Anzi:
"A breve – dichiara Bellelli – prenderemo contatti con la Regione per prepararci ufficialmente al prossimo bando, che assegnerà il titolo per il 2027. "
L'alluvione mi ha fatto pensare al terremoto del 2012
Alberto Bellelli nella lettera continua:
"Non posso dimenticare le tragiche immagini dell’alluvione che ha colpito la Romagna, provocando danni alle abitazioni, alle imprese e agli spazi pubblici, così come le frane che hanno interessato le colline circostanti. Avendo io stesso vissuto il terribile terremoto del 2012, sono testimone della resilienza delle nostre comunità, della loro volontà di risollevarsi e di ripartire rapidamente. So altrettanto bene che per conseguire questi obiettivi, è fondamentale l’unità tra la comunità e le istituzioni a tutti i livelli, da quelli locali, a quelli regionali e nazionali".