Sicurezza

CGIL preoccupata sulla "minaccia" di diffondere dati personali dei dipendenti da parte degli hackers

"Fino ad oggi la comunicazione da parte dell'Ausl su quanto è accaduto è davvero carente." Lo afferma la Fp Cgil sanità

CGIL preoccupata sulla "minaccia" di diffondere dati personali dei dipendenti da parte degli hackers
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A seguito dell'attacco hacker ai sistemi informatici che ha colpito l’Azienda Usl, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo, verificatosi lo scorso 28 novembre, sale la preoccupazione dei dipendenti delle Aziende sanitarie modenesi. E' quanto scrivono i sindacati in una nota.

CGIL preoccupata sulla "minaccia" degli hacker di diffondere dati

MODENA - Ad innalzare la tensione la notizia secondo cui il gruppo criminale, a seguito del rifiuto di pagare un riscatto da parte delle Aziende sanitarie della provincia, ha iniziato a diffondere sul dark web alcuni dei dati oggetto dell'incursione alle reti informatiche.

Dipendenti preoccupati

"Non ci sono certezze sul fatto che anche i dati personali dei dipendenti siano stati o rischino di essere diffusi ed resi accessibili a chiunque, i lavoratori hanno bisogno di essere informati e ad oggi nessuna risposta a questa necessità è arrivata dagli enti coinvolti. Raccogliamo e riportiamo oggi una estrema preoccupazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità" afferma Mohcine El Arrag della Fp Cgil sanità, "le numerose segnalazioni che ci stanno investendo evidenziano quanto questo rischio stia costituendo un elemento di forte criticità".

Chiediamo risposte complete e dati precisi

"Abbiamo richiesto un tavolo di confronto urgente alle Aziende sanitarie per avere maggiori informazioni rispetto al volume e alla qualità dei dati oggetto dell'attacco", continua Giuseppe Fornaro della Fp Cgil sanità, "le dichiarazioni a mezzo stampa sulle percentuali dei dati hackerati rispetto ai volumi complessivi delle informazioni contenute nei server delle Aziende sanitarie non sono per noi, per le lavoratrici ed i lavoratori, sufficienti. Vogliamo risposte complete e dati precisi".

"Un atto dovuto"

"Riteniamo che dare specifica e dettagliata comunicazione ai dipendenti su quanto accaduto, su come possa essersi verificato e su quali dati siano stati realmente oggetto dell'attacco sia un atto dovuto da parte delle amministrazioni", proseguono i sindacalisti, "ed esprimiamo ferma condanna verso ogni forma di ricatto e  pirateria informatica, che in casi come questo danneggiano innanzitutto la parte fragile della cittadinanza, i pazienti, nonché tutti i professionisti che lavorano per erogare salute".

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