Comparto ex Amcm: Legambiente "boccia" la svolta verde dell'area (ma si può ancora intervenire)
Per l'Associazione il Comune di Modena deve farsi promotore di interventi che favoriscano una diffusione più significativa delle aree verdi in ambiti urbani e che ne garantiscano un equo accesso ai cittadini
L’emergenza climatica richiede un impegno costante, deciso e coerente che deve coinvolgere tutti i processi di trasformazione delle città, Modena compresa. È questa la chiave di lettura che il circolo di Legambiente “Angelo Vassallo” di Modena ha adottato per analizzare il progetto di riqualificazione del comparto ex AMCM, il cui cantiere è attualmente in corso.
Una previsione molto limitata
MODENA - Il progetto include un’area di circa 35 000 metri quadri, che verrà mantenuta quasi totalmente impermeabile rispetto alla situazione precedente. Il primo progetto “Melograni” del 1996 è stato sostanzialmente modificato con il nuovo progetto, realizzato negli anni 2016-2019; tuttavia quest’ultimo prevede solamente di “aumentare la superficie permeabile dagli attuali 514 mq a 1.300 mq, per mezzo di materiali drenanti”. Una previsione molto limitata, alla luce degli impatti del cambiamento climatico sul territorio italiano avvenuti negli ultimi anni.
Un contributo ininfluente
“È evidente che passare da meno del 2% di superficie permeabile rispetto al totale dell’area interessata a poco più del 3,5% è un contributo assolutamente ininfluente all’adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero al processo di trasformazione delle aree urbanizzate che dovrebbe consentire una migliore convivenza con ondate di calore ed eventi meteorologici estremi”, commenta Legambiente. “Occorre fare decisamente di più.”
Alberi e verde: un intervento residuale
Il progetto prevede anche la messa a dimora di 120 alberi, 60 a terra e 60 in vasca, oltre ad alcuni arbusti e a una parete verde rampicante di quasi 300 metri quadrati. Si tratta tuttavia di un intervento residuale rispetto alla totalità dell’area.
Un rischio
“La scarsa presenza di importanti coperture verdi nel comparto riqualificato comporta il rischio reale che le aree pedonali e ciclabili non saranno accessibili ai cittadini nelle lunghe e torride ondate di calore che stanno investendo la città di Modena”, continua Legambiente. “I dati provenienti dai satelliti LANDSAT che sorvolano periodicamente la città di Modena ne sono la prova: attualmente la temperatura superficiale dell’area ex AMCM alle ore 10:00 è di 2-3 °C superiore rispetto a quella delle abitazioni circostanti. Una diminuzione così ridotta delle superfici impermeabili non potrà apportare di certo un contributo significativo.”
I benefici del verde urbano sono assodati e consentono la regolazione del clima locale, il miglioramento della qualità dell’aria e una naturale gestione delle acque di pioggia, oltre ad aumentare il benessere delle persone, in particolare favorendo il miglioramento della salute mentale.
Apportare una variante al progetto
“Riteniamo che il Comune di Modena debba essere promotore di interventi che favoriscano una diffusione più significativa delle aree verdi in ambiti urbani e che ne garantiscano un equo accesso ai cittadini: lo stesso Comune ha ribadito questo obiettivo anche nel recente evento internazionale Grafting Cities, ospitato proprio dalla città di Modena”, conclude Legambiente. “Abbiamo ancora l'opportunità di apportare una variante di progetto alla Piazza dei Binari per abolire la pavimentazione in pietra a favore della realizzazione di un’area verde di 1.000 m2 con messa a dimora di alberi sui lati per lasciare la visibilità all’ex Centrale AEM: chiediamo al Comune un impegno in questa direzione.”