Il costo dell’energia continua a rappresentare una zavorra per la competitività delle imprese della provincia di Modena.
Energia Elettrica: per le piccole imprese costi elevati
MODENA – A confermarlo, in occasione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità promossa dal sistema Confartigianato Nazionale, è un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che mostra come nel 2024 le micro e piccole imprese abbiano dovuto sostenere una spesa per l’elettricità pari a 195 milioni di euro in provincia di Modena.
Rispetto ai prezzi medi europei, le piccole imprese in Italia pagano l’energia elettrica il 22,5% in più, e ciò si traduce in un extra costo di 36 milioni di euro all’anno per le micro e piccole imprese modenesi, che va a intaccarne la competitività rispetto agli altri paesi europei. A incidere sul prezzo energetico è il prelievo fiscale e parafiscale, che in Italia grava di più sulle classi di consumo più ridotte, quelle appunto delle micro e piccole imprese, con una iniqua distribuzione degli oneri di sistema.
Tassazione
Con consumi fino a 2mila megawattora, infatti, la tassazione (accise e oneri per chilowattora) è superiore del 117% rispetto alla media europea. All’opposto, per consumi oltre i 70mila MWh è inferiore del 20,5% la media UE, generando un vantaggio fiscale per i grandi consumatori, mentre in proporzione arrivano a pagare di più proprio quelle realtà che consumano meno.
Territorio energivoro
Sul fronte dei consumi, la provincia di Modena si conferma territorio energivoro data la vocazione manifatturiera. Nel 2023, ultimo dato disponibile, la provincia modenese ha utilizzato 4,6 terawattora di elettricità, pari al 17,5% del totale regionale, con il 53,1% dell’energia assorbita dall’industria, un dato superiore alla media regionale (47,6%) e nazionale (44,2%), mentre un ulteriore 27,8% è destinato ai servizi.
In calo i consumi
Rispetto all’anno precedente però si è assistito a un -3,6% dei consumi. Un minor consumo di energia è trainato anche dagli investimenti in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale. In provincia di Modena le imprese che hanno fatto investimenti green nell’ultimo anno sono il 28,8%, con un trend in crescita rispetto al 2023 che va in controtendenza rispetto al contesto nazionale, che vede un décalage della propensione ad investire causato dalla stretta monetaria e dalla scarsa efficacia del piano “Transizione 5.0”.
I data center
Al trend di progressivo efficientamento energetico si affianca un nuovo aspetto da tenere in considerazione: quello dei data center. Il crescente utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale che sta accelerando la trasformazione digitale della nostra economia infatti, determina una crescita notevole dei consumi energetici del settore della produzione di software e servizi informatici. Il confronto tra i prezzi all’ingrosso e i prezzi al consumo dell’energia mostra una elevata vischiosità del mercato. Se nel 2022 infatti i prezzi dell’energia sono rapidamente cresciuti in Italia a seguito della crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina, a luglio 2025 i prezzi all’ingrosso dell’elettricità risultano del 9,8% inferiori alla media del 2021 pre crisi.
In quattro anni i costi sono aumentati del 53 per cento
Tuttavia, i prezzi al consumo nei primi 7 mesi del 2025 rimangono ancora superiori del 53,9% a Modena rispetto alla media dell’anno 2021, ben tre volte l’inflazione cumulata che, nel periodo in esame, è pari al 16,4% nella provincia.
Politiche economiche
«Il quadro complessivo – commenta Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – conferma quindi che, pur in un contesto di calo dei consumi e di graduale rientro dei prezzi all’ingrosso, il peso del caro energia resta elevato per le imprese dell’area, chiamate a competere in un contesto ancora più selettivo, dove la transizione green e digitale rappresenta una sfida ma anche una potenziale leva di innovazione. Per questo motivo abbiamo bisogno di politiche economiche che ci supportino e ci aiutino a ottenere margini per poter investire per mantenerci competitivi in un mercato sempre più globalizzato».