Gli Alpini di Modena al Raduno del Secondo Raggruppamento
Quella modenese è stata la terza sezione in ordine di apparizione dopo l'Unità di Protezione Civile 2° Raggruppamento A.N.A. e quella Bolognese Romagnola.
Orgogliosi, emozionati, bagnati dalla pioggia che è copiosamente caduta sulla città del Manzoni, ma ugualmente felici di partecipare ad un evento di massima condivisione dei valori che da sempre li contraddistinguono: dovere, coraggio, solidarietà, famiglia e patria. Oggi, domenica 23 ottobre 2022 gli Alpini di Modena hanno partecipato al grande momento conclusivo, dopo gli appuntamenti iniziati venerdì e proseguiti ieri a Lecco, in Lombardia, in occasione del Raduno del Secondo Raggruppamento.
Gli Alpini di Modena al Raduno del Secondo Raggruppamento
Insieme alle sezioni lombarde, romagnole e svizzere le penne nere modenesi hanno reso indimenticabile la giornata della città di Lecco. Una città che si è vestita a festa per accoglierle e onorarle nel migliore dei modi proprio nell'anno in cui il Corpo degli alpini celebra il 150esimo anniversario di fondazione. La sezione modenese, durante la sfilata che è stata preceduta dai discorsi istituzionali, è stata la terza in ordine di apparizione dopo l'Unità di Protezione Civile 2° Raggruppamento A.N.A. e quella Bolognese Romagnola.
Prima che il serpentone umano potesse animare le vie del centro di Lecco le emozioni sono state tante, i ringraziamenti si sono susseguiti e si sono intervallati ad abbracci, strette di mano, calorosi contatti umani che sono tornati protagonisti attesi dopo gli ultimi anni in cui il distanziamento è stato uno strumento necessario per la sicurezza di tutti, ma è stato anche un doloroso sacrificio per combattere il Covid. E in prima linea, in quella battaglia c'erano loro, gli alpini, come ha ricordato dal palco un emozionato ed emozionante Marco Magni, presidente dell'Ana Lecco, padrone di casa di un evento davvero unico.
Il labaro degli alpini
Il presidente Magni: "Le istituzioni hanno ancora bisogno degli Alpini"
"E' giunto il momento di camminare, ora più che mai tutti insieme. Perchè la gente ci vuole bene, perchè dobbiamo rispettare il nostro ambiente, perchè noi lavoriamo per chi ha bisogno, per i nostri anziani, per i nostri giovani. E qui oggi ci sono i ragazzi del campo scuola che hanno dati a tutti un grande esempio di impegno, ubbidienza, semplicità, umiltà"
" E allora rimbocchiamoci le maniche, non dobbiamo fare autocelebrazione, dobbiamo lavorare, essere presenti nelle nostre comunità, a fianco dei nostri sindaci, della nostre Amministrazioni, delle nostre Istituzioni, perchè hanno ancora bisogno degli alpini".
Sul palco delle autorità si sono quindi susseguiti il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio che ha ricordato che "quando si parla di Alpini si parla di Storia, di Italia e di valori", il sottosegretario regionale e alpino di Lecco Antonio Rossi, che ha ricordato che i pilastri degli alpini sono "famiglia e servizio" e la presidente della provincia di Lecco Alessandra Hofmann, che ha sottolineato la gratitudine di essere cresciuta un una famiglia in cui il simbolo della penna nera era un simbolo di casa.
Hofmann: "Voi fate poco chiasso, traducete le parole in azioni mirate"
"Oggi in un paese nel quale le divisioni sono ancora laceranti, dove la legittimazione dell'avversario è ancora una pia illusione, è significativo riscoprire in voi il senso dell'unità quale spirito che affonda nelle radici della storia che ha resistito e resiste agli impulsi non sempre benevoli della cronaca - ha detto la numero uno di Villa Locatelli Alessandra Hofmann - E' bello ricordare degli alpini lo spirito scanzonato, quel vento di leggerezza che soffia sulle brutture del quotidiano. Sapete regalare intervalli preziosi di sana amicizia, di condivisione del sorriso, del gusto della vita, di sana e orgogliosa appartenenza ad una bandiera, la nostra bandiera. La dimensione popolare della quale in questi giorni si è colorata la nostra provincia, ci rallegra e suscita ammirazione incondizionata per il vostro spirito di solidarietà. E abusata l’immagine, ma rende giustizia alla vostra opera, il richiamo alla figura degli angeli protettori, di coloro che assai prima che nel nostro paese, a metà degli anni 80, nascesse la Protezione civile, erano già in campo laddove eventi tragici, spesso frutto di azioni umane che non hanno saputo salvaguardare il territorio, si sono scatenati dalle Alpi al Mediterraneo. Non basta una copiosa biblioteca per raccogliere i libri che avete scritto con la vostra dedizione, l’entusiasmo, l’altruismo, il coraggio, il rischio, salvando la vita donne, uomini, bambini, coinvolti e travolto da immagini tragedie. Ed è tanto autentica la vostra storia che è diventata al testimone che le generazioni si continuano a passare come in una staffetta che il tempo non scalfisce. E' quest’ultimo un capitolo fondamentale di ogni programma delle pubbliche istituzioni, ma spesso resta scritto sulla carta o sulla sabbia: voi fate poco chiasso, traducete le parole in azioni mirate, complesse, articolate che ci dimostrano che partendo da un sentiero si può imboccare la strada maestra. Ho promesso a me stessa di essere breve proprio ottobre davanti a chi predilige le opere alle parole e voglio perciò rinnovarvi la mia riconoscenza, quella dell’amministrazione provinciale, del territorio che rappresento per essere sempre al nostro fianco senza nascondere le emozioni che oggi provo e che sono certa serberò nel mio cuore nella mia memoria".
Il sindaco di Lecco
Orgoglioso e grato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha posto l'accento su tre figure che legano indissolubilmente il nome e la storia di Lecco a quello degli Alpini "Don Carlo Gnocchi, cappellano delle penne nere il cui libro Cristo con gli alpini è stato dato alle stampe proprio nella nostra città. E poi il beato Teresio Olivelli che aveva una mamma della Valsassina, medaglia d’oro al valore militare che durante la seconda guerra mondiale aiutò i membri della Resistenza a salvare perseguitati a costo della vita. E infine Ugo Merlini, il lecchese, presidente nazionale degli alpini dal 1965 al 1971".
L'omaggio di Mauro Gattinoni agli Alpini
Sebastiano Favero, presidente nazionale
"Quelli che sanno fare senza chiedere, che sanno dare generosamente, sempre". Così, in un discorso vibrante e appassionato, il presidente nazionale Sebastiano Favero ha definito gli Alpini. "Dovere, coraggio, solidarietà, famiglia e patria. Questi sono i nostri valori, questi sono i valori che insieme dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni come stiamo facendo nei nostri campi scuola. Questo è quello che vorremmo che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo prendessero in seria considerazione per garantire un futuro, una identità seria e vera alla nostra Italia a cui noi vogliamo bene - ha infine chiosato il presidente Nazionale - Tutti insieme anche oggi, sfilando e condividendo andiamo avanti senza paura, cn la cocciutaggine e la testardaggine che sono nostre, perchè noi siamo questi, quelli che sanno fare senza chiedere, che sanno dare generosamente, sempre. In alto i cuori: viva gli Alpini".
Poi, con con un ordine rigoroso, con passo sicuro nonostante l'emozione, gli alpini sono partiti in corteo e hanno regalato a Lecco e ai tanti lecchesi accorsi nelle strade e nelle piazze, affacciati alle finestre e sui balconi colorati di banco rosso e verde, una mattinata da batticuore.