La chiusura del termovalorizzatore è possibile entro il 2034
L’assessore Molinari ha risposto all’interrogazione di Maria Grazia Modena

“Chiudere il termovalorizzatore di via Cavazza entro il 2034 è un obiettivo possibile, ma solo se accompagnato da scelte politiche condivise, un cambio culturale reale e il massimo impegno di tutti, cittadini e imprese inclusi”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari rispondendo, durante la seduta del Consiglio comunale di Modena di lunedì 14 luglio 2025, all’interrogazione della consigliera Maria Grazia Modena (Modena per Modena) che, facendo riferimento al programma elettorale del sindaco Mezzetti e alla sua risposta ad una recente interrogazione sull’inceneritore, chiedeva di fare chiarezza sui tempi del suo superamento: nel 2034 o dal 2034? Chiarezza, ha specificato la consigliera, “dovuta a chi vive e lavora nel comune di Modena”.
Due mozioni sul tema
MODENA - L’interrogazione è stata trattata insieme a due mozioni sul tema. Approvato, dopo essere stata emendato, il documento presentato da Avs, Pd e M5s che chiede all’Amministrazione un ulteriore impegno su più fronti per una gestione più sostenibile dei rifiuti (voto a favore dei gruppi proponenti e quello contrario di Fratelli d’Italia e Lega Modena). Con l’emendamento, presentato da Avs, si specifica di chiedere alla Regione di adoperarsi affinché l'impianto modenese entri in dismissione “il prima possibile e comunque non oltre il 2034” (modifica approvata con anche il voto a favore di Pd e M5s; contrari Fratelli d’Italia e Lega). Respinta, invece, la mozione di Lega Modena che chiedeva misure di mitigazione dell’impatto ambientale dell’inceneritore, di cui si chiede una prematura dismissione (voto a favore anche di Fratelli d’Italia, contrari Pd, Avs e M5s).
L'interrogazione
Nel merito dell’interrogazione, facendo riferimento alla frase “Procedere alla prospettiva del superamento, di concerto con la Regione Emilia-Romagna, e nel rispetto dei tempi di ammortamento dell’investimento al 2034, dell’attuale impianto termovalorizzatore di via Cavazza”, presente nel programma elettorale del sindaco, la consigliera Maria Grazia Modena ha chiesto se l’espressione “superamento dell’inceneritore o termovalorizzatore significa la chiusura definitiva dell’impianto nel 2034 che sarà sostituito dall’economia circolare”. Ha inoltre richiesto informazioni precise sulla vita utile dell’impianto, sui tempi contabili dell’ammortamento e sull’attivazione del Forum permanente per l’economia circolare, previsto da un ordine del giorno votato dal Consiglio comunale il 1° febbraio 2024. La consigliera ha infine ribadito l’urgenza di una risposta chiara e trasparente, ricordando che la città si trova in stato di emergenza climatica e che il sindaco è direttamente responsabile della tutela della salute pubblica.
Di concerto con la Regione
Nel rispondere, l’assessore Molinari ha chiarito che “il termine ‘superamento’, come riportato nel programma elettorale e ribadito dal Sindaco, va inteso in senso letterale: trovare una soluzione positiva e abbandonare ciò che non è più ritenuto valido”. Tuttavia, ha ricordato che “qualsiasi decisione in materia di gestione impiantistica dei rifiuti va assunta in concerto con la Regione Emilia-Romagna. Nessuna scelta può essere unilaterale”.
Sulla chiusura contano le scelte che verranno adottate
Rispetto alla vita utile dell’impianto e agli ammortamenti, Molinari ha citato i dati di Atersir, secondo cui “la stima regolatoria della vita utile dell’impianto è compresa tra i 13 e i 15 anni, con un termine di ammortamento tra il 2037 e il 2039. Ma si tratta di un calcolo tecnico-tariffario, non politico”. Ha poi aggiunto che la chiusura anticipata o al 2034 “dipenderà dalle scelte regionali, dalle autorizzazioni all’esercizio dell’impianto rilasciate da Arpae e dal livello tecnico ed economico degli investimenti del gestore e, ripeto, della volontà politica”.
No ad anticipare i tempi di spegnimento
La mozione respinta illustrata da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) chiedeva invece all’Amministrazione di studiare “la possibilità di anticipare lo spegnimento dell’inceneritore”; di “predisporre un progetto di messa a dimora di piante particolarmente efficaci nel contrastare l’inquinamento urbano e tra queste la Paulownia nei pressi dell’inceneritore di via Cavazza da sottoporre ad Atersir e da finanziare con la tassa di disagio ambientale; di “valutare l’opportunità di incrementare la quantità di specie vegetali particolarmente efficaci nel ridurre l’inquinamento ambientale nelle aree verdi della città e lungo le strade”.