Alla ricerca dell’abbinamento perduto o, quanto meno, inatteso, affidandosi anche alla scienza. Si potrebbe sintetizzare così l’essenza dell’incontro-degustazione dedicato a nuovi possibili “matrimoni” culinari con l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. tenutosi il 26 luglio nelle campagne di Castelfranco Emilia.
Tre docenti per uno sviluppo della Gastronomia Scientifica
CASTELFRANCO EMILIA – Sotto l’attenta guida di tre docenti che sono tre vere e proprie star di fama internazionale, da anni impegnate nella definizione e nello sviluppo della Gastronomia Scientifica, divenuta ormai una vera e propria materia di studio in costante evoluzione.
In particolare, a salire in cattedra per aprire nuovi possibili orizzonti sono stati Francois Chartier, il maggior esperto mondiale in tema di abbinamenti aromatici, Davide Cassi, il padre della cucina molecolare italiana e Pere Castells, uno dei più importanti studiosi del rapporto tra scienza e cucina.
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Un evento, quello tenutosi presso la storica Acetaia di Gambigliani Zoccoli di Castelfranco Emilia in collaborazione con il Consorzio Produttori Antiche Acetaie Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P, decisamente originale e dalle molte sfaccettature: da un lato i riflettori fissati sull’oro nero di Modena, dall’altro tre scienziati, che senza toccare in alcun modo il prodotto originale, studiano l’alimento per valorizzarlo ulteriormente, facendo ricorso a diverse discipline, chimica e fisica in primis spesso aprendo nuovi orizzonti, come è avvenuto nel caso della cucina molecolare.
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I passaggi per la produzione dell’oro nero
Una ventina di partecipanti alla First International Summer School of Scientific Gastronomy, che vanta il patrocinio delle Università di Parma e di Barcellona e dello Science & Cooking World Congress, hanno visitato la storica Acetaia accompagnati da Mario e Giorgio Gambigliani Zoccoli che hanno raccontato loro i passaggi della lavorazione, dalla vendemmia alla cottura del mosto, dalla fermentazione all’invecchiamento in barili di legno.
Successivamente hanno partecipato a una vera e propria lezione non sui banchi di scuola ma a tavola, durante la degustazione di prodotti tipici locali.
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La teoria degli abbinamenti gastronomici
Curiose anche le premesse che hanno spinto i tre scienziati a scegliere tra diverse eccellenze gastronomiche proprio l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. L’obiettivo è mettere in pratica la nuovissima teoria degli abbinamenti gastronomici, frutto della collaborazione tra lo Chartier World Lab, diretto da François Chartier e il Future Cooking Lab e la Network Unit dell’Università di Parma, diretti dal professor Davide Cassi.
In base a questa teoria, ingredienti inizialmente poco o per nulla abbinabili sulla base dei loro aromi, possono essere armonizzati dall’aggiunta di un terzo ingrediente che funge da “ponte” tra di essi.
I risultati delle analisi svolte, che hanno comportato l’elaborazione di enormi quantità di dati presso il centro di High Performance Computing dell’Università di Parma (hpc.unipr.it) e l’utilizzo di strumenti matematici avanzati di teoria delle reti complesse, hanno individuato l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. come “ingrediente ponte” privilegiato per una serie inaspettata di abbinamenti aromatici.
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Con l’aceto un accordo armonico
«Se noi usiamo l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. come legante tra altri due ingredienti – ha spiegato il professor Cassi – otteniamo un accordo armonico, un insieme molto buono e perfettamente legato. Assaggiando queste combinazioni si può sostenere che “uno più uno più uno è uguale a uno”, se prendiamo due note e ne aggiungiamo una terza, otteniamo un accordo che produce un suono armonioso. Si apre un mondo nuovo tutto da esplorare, questo è solo l’inizio».
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Tra mele e mandorle aggiungi l’aceto tradizionale
Ieri, durante l’incontro-degustazione, sono stati presentati alcuni di questi abbinamenti: lo strattu di pomodoro (concentrato di pomodoro siciliano), parmigiano (un’acqua di parmigiano che riducendo diventa solida) e balsamico extra vecchio; lo stesso abbinamento con l’aggiunta di basilico con una base pane; una pasta frolla che sembra cruda ma è cotta con sopra pasta di mandorle, mele e Aceto Balsamico Tradizionale; infine proposta anche con la variante di timo e cannella.