Ospedale Ramazzini: prelevati polmoni da donatore a cuore fermo
Nel 2023 sono già 3 i prelievi di organi e 3 quelli di tessuto, con 28 prelievi di cornee
Un’altra donazione di organi, a distanza di tre mesi dall’ultima, all’Ospedale Ramazzini di Carpi, con il prelievo di reni e, per la prima volta a Carpi, polmoni da donatore a cuore fermo, un 63enne ricoverato nel reparto di Rianimazione diretto dal dottor Alessandro Pignatti.
Grande sensibilità
CARPI - A seguito della prognosi infausta, l’opportunità donativa è stata presentata alla famiglia dell’uomo, che ha acconsentito al prelievo, dando dimostrazione di grande sensibilità e generosità nonostante il dolore per la perdita. È stato così possibile avviare l’iter, interamente gestito dai professionisti del reparto di Anestesia e Rianimazione di Carpi e in particolare dall’équipe del Coordinamento Ospedaliero per il Procurement di cui Enrica Becchi e Barbara Ferrari sono rispettivamente responsabile medica e coordinatrice infermieristica.
“Ancora una volta lo straordinario lavoro di rete ha reso possibile la donazione di organi che possono contribuire a salvare vite – sottolineano Enrica Becchi e Barbara Ferrari –. Un momento certamente impegnativo dal punto di vista professionale ma di grande emozione, con anche un importante aspetto formativo, soprattutto per i giovani che hanno iniziato da poco. Siamo orgogliosi dell’impegno e della professionalità di tutti, come della forza e dell’altruismo dimostrati dalla famiglia, alla quale ribadiamo il nostro grande grazie”.
Già tre i prelievi di organi
Prosegue dunque a ritmo serrato l’attività di procurement portata avanti dall’Azienda USL di Modena, il cui impegno in questo senso è testimoniato anche dai dati: nel 2022 sono stati eseguiti 3 prelievi multi-organo e 2 multi-tessuto, a cui si aggiungono 31 prelievi di cornee, mentre nell’anno in corso sono già 3 i prelievi di organi e 3 quelli di tessuto, con 28 prelievi di cornee. Importante anche l’attività di prelievo dell’epifisi, la cosiddetta “testa di femore”, che avviene durante gli interventi di protesi d’anca: ad oggi sono 82 quelli eseguiti nell’arco dell’anno in corso, in incremento rispetto al 2022 (53).
Una operazione complessa
La procedura messa in atto, con il coordinamento del Centro riferimento trapianti della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione delle équipe di Modena (in particolare dei reparti di Neurorianimazione e Chirurgia cardiovascolare) e Bologna, è particolarmente impegnativa perché prevede un’elevata complessità tecnologica e l’impiego di numerose professionalità. Infatti, una volta accertato il decesso con criteri cardiaci, per poter procedere al prelievo da donatore a cuore fermo è necessario assicurare il corretto apporto di sangue e ossigeno agli organi, per preservarne le funzionalità, attraverso l’utilizzo di apposite strumentazioni. Una volta prelevati, i reni sono stati inviati al Centro trapianti di Parma mentre i polmoni a quello di Bologna.