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Palazzo Comunale, domenica visita guidata alla sala del Vecchio Consiglio 

L’appuntamento si ripete ogni prima domenica del mese con un tema diverso

Palazzo Comunale, domenica visita guidata alla sala del Vecchio Consiglio 
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Anche questo weekend, come ogni prima domenica del mese, torna la visita di guidata al Palazzo Comunale, questa volta incentrata sulla sala del Vecchio Consiglio di Modena.

Visita guidata alla sala del Vecchio Consiglio

MODENA - È dedicata in particolare alla sala del Vecchio Consiglio, decorata con dipinti seicenteschi che rappresentano il buon governo, la visita guidata in programma nelle Sale storiche di Palazzo comunale domenica 5 marzo alle 18.

L’appuntamento, che si ripete ogni prima domenica del mese con un tema diverso per scoprire i tesori custoditi nel Palazzo, è curato da Ar/s Archeosistemi con il servizio comunale Promozione della città e Turismo.

Programma

Il ritrovo è alle 17.45, al primo piano del Palazzo comunale, salendo lo scalone da piazza Grande 16. La visita dura circa 45 minuti ed è aperta a un massimo di 25 persone; per partecipare è necessario prenotarsi dal sito visitmodena.it (www.visitmodena.it/it/esperienze/esperienze-artecultura/visite-tematiche-alle-sale-storiche-del-palazzo-comunale) o allo Iat di piazza Grande 14 (tel 059 203 2660).

Il biglietto costa 2 euro a persona (gratuito per bambini fino a 5 anni, guide turistiche, giornalisti, persone con disabilità e accompagnatori) e si paga direttamente il giorno della visita.

La Sala del Vecchio Consiglio

Al centro della visita, intitolata “Il buon governo, ambizioni e modelli”, i dipinti dai colori brillanti che decorano la volta della sala del Vecchio Consiglio, realizzati all’inizio del Seicento dai pittori modenesi Bartolomeo Schedoni ed Ercole dell’Abate.

Su suggerimento del priore del Consiglio Giacomo Castelvetro, i due artisti rappresentarono il buon governo e l’amore per la patria attraverso le figure di Coriolano, Menecio, Ercole e le Muse. La sala ospita anche gli scranni dei Conservatori, realizzati nel Cinquecento in legno intagliato per la sala del Fuoco e trasferiti in quella attuale nel secolo successivo.

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