La città del futuro

Piano Urbanistico: meno vincoli sul cambio di destinazione uso

Secondo il progetto le nuove zone industriali sono state individuate ai Torrazzi e a Modena nord

Piano Urbanistico: meno vincoli sul cambio di destinazione uso
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Ora sarà più semplice e rapido cambiare la destinazione d’uso di un bar, frazionare un alloggio o ampliare un’attività produttiva, mentre dovranno seguire regole maggiormente chiare e trasparenti rispetto al passato le trasformazioni più complesse del territorio per le quali si prevede il nuovo strumento della Valutazione del beneficio pubblico.

Piano Urbanistico: meno vincoli sul cambio di destinazione uso

MODENA - Sono alcuni degli elementi di novità che vengono introdotti a Modena con il nuovo Piano urbanistico generale che il Consiglio comunale è chiamato ad approvare in via definitiva giovedì 22 giugno dopo l’adozione dello scorso dicembre.

Per il sindaco Muzzarelli Modena è una città in movimento

Il punto lo ha fatto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, in una conferenza stampa insieme all’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli e alla dirigente del settore Maria Sergio, ricordando come il nuovo strumento urbanistico sia caratterizzato da una scelta decisa per la rigenerazione e la riduzione del consumo di suolo, senza rinunciare allo sviluppo della città, con in programma oltre un miliardo di euro di investimenti privati e tanti interventi pubblici all’insegna del Pnrr.

Lo slogan “Modena 2050, il futuro è adesso” per Muzzarelli “ben rappresenta una città in movimento che ha già iniziato la sua transizione verso un futuro che vogliamo competitivo, sostenibile e solidale”. Per il sindaco il nuovo Pug “è anche una sfida di responsabilità per la Pubblica amministrazione e per i tecnici privati: il Comune, infatti, dovrà controllare meglio e valorizzare di più la qualità progettuale”.

In Consiglio comunale si vota il 22 giugno prossimo

Sono quattro le delibere sulle quali si esprimerà il Consiglio comunale giovedi 22 giugno: oltre al documento del Piano urbanistico, c’è il Regolamento edilizio (Re), il Regolamento del Verde e il Documento di indirizzo e conseguente Avviso pubblico, che avvia il percorso per la prima applicazione del Pug. In particolare, il Re rende pienamente efficace l’attuazione del Pug e disciplina le modalità di realizzazione delle trasformazioni edilizie ordinarie e dirette ma anche di quelle complesse ammesse dal Piano urbanistico generale. Con il Regolamento del Verde si vanno a disciplinare nello specifico, invece, gli abbattimenti e la progettazione delle aree di pertinenza degli interventi edilizi e delle trasformazioni urbanistiche. Mentre il Documento di indirizzo definisce le priorità e i criteri preferenziali di valutazione applicati alle manifestazioni di interesse che saranno raccolte con il relativo Avviso pubblico.

Il Pug mira ad accrescere la qualità urbana ed ecologico-ambientale del territorio, oltre a potenziare i servizi, a cominciare dagli spazi pubblici e di relazione, attraverso progetti di rigenerazione e riqualificazione dell’esistente, con particolare attenzione alla riqualificazione diffusa delle aree caratterizzate da criticità urbanistiche o dismesse dalla loro funzione originaria.

Cinque idee per una città proiettata verso il futuro

L’idea di città cui punta è tradotta in cinque strategie: Modena città green, sana e antifragile; Modena città snodo globale e interconnessa; Modena città che valorizza i suoi paesaggi; Modena città di opportunità e inclusiva; Modena città dei 38 rioni rigenerati. Per contenere la dispersione insediativa delle aree produttive il Piano individua poli produttivi a valenza strategica sovracomunale: i tessuti di Modena nord e Torrazzi, che offrono l’opportunità di ospitare ulteriori insediamenti. Il verde è previsto come una vera e propria struttura che innerva la città creando una griglia in direzione nord-sud e trasversale est-ovest, con corridoi ambientali che affiancano la grande viabilità e con la tutela e valorizzazione dei cunei verdi residui.

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