Ponte Veggia: fare ogni sforzo possibile per evitare il black out
Si cercano soluzioni per evitare al minimo le ripercussioni per la prossima chiusura del ponte di Veggia

Con l’arrivo di Giugno, il cantiere di ristrutturazione del ponte Veggia tra i comuni di Sassuolo e Casalgrande entra nella sua fase più delicata: per consentire l’esecuzione in sicurezza delle opere previste, il ponte sarà chiuso completamente al traffico per circa due mesi. Si tratta di un intervento necessario e non più rinviabile, finalizzato a garantire la sicurezza e la tenuta di un’infrastruttura cruciale per i collegamenti tra Sassuolo, Casalgrande e i territori limitrofi
Ponte Veggia: fare ogni sforzo possibile per evitare il black out
SASSUOLO - In una nota l’amministrazione comunale di Sassuolo ha deciso di promuovere - con il coinvolgimento delle OOSS - misure straordinarie per i propri dipendenti, in particolare per coloro che risiedono nel reggiano. In accordo con anche i sindaci dei Comuni di Fiorano Modenese, Formigine e Maranello abbiamo condiviso – scrive nel documento con i dirigenti la possibilità di aumentare le giornate di lavoro agile e di introdurre fasce di presenza obbligatoria più flessibili, nel rispetto della garanzia di erogazione dei servizi e delle aperture al pubblico. Una maggiore elasticità potrà contribuire concretamente a decongestionare il traffico momenti di punta. Anche il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi si è detto favorevole a sviluppare quanto possibile il lavoro intelligente.
Un appello
Accanto a queste azioni, il Sindaco lancia un appello a imprese e organizzazioni sindacali del territorio: valutare anche nei propri ambiti l’introduzione di modalità di lavoro flessibili, sia in termini di orari che di smart working, laddove possibile in base ai diversi contesti lavorativi.
Quattro punti
A fronte dei disagi per la chiusura del ponte di Veggia il sindacato Cisl propone 4 punti su cui agire
Punto #1: Cisl suggerisce la flessibilità oraria per i dipendenti che non hanno esigenze produttive e di servizio inderogabili. Continuare a chiedere ai lavoratori di entrare in azienda alle 8-8:30 significa concentrare migliaia di persone nel momento più critico e in un collo d’imbuto.
Punto #2: “Smart working. Cisl afferma di essere consapevole che è una formula che non piace alle aziende, lo stesso chiediamo alle aziende di provare a discuterne con l’obiettivo di dare tutti una mano”
Punto #3: meno auto per andare al lavoro. I mobility manager delle aziende (ceramiche) più grandi si attivino per promuovere l’uso del car pooling,
Punto #4: no drive zone per i mezzi pesanti nelle ore di punta critiche, dalle ore 7:00 alle ore 9:00 dalle ore 17:30 alle ore 19:00.