Razzismo sugli autobus Seta, indagini in corso
Si cerca di fare luce su un presunto episodio del 26 ottobre dell’anno scorso, in cui “una giovane musulmana era stata intimata dall’autista a scendere dal veicolo, probabilmente perché indossava il velo”
Sinistra per Modena ha sollevato un'interrogazione a proposito di un presunto episodio di razzismo verificatosi a bordo di un autobus Seta e ieri in Consiglio comunale l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi ha smentito i fatti ricordando che ci sono delle indagini in corso.
Razzismo sugli autobus Seta
MODENA - L’istanza, presentata da Vincenzo Walter Stella, chiedeva di fare luce sull’episodio che sarebbe accaduto il 26 ottobre dell’anno scorso, in cui “una giovane musulmana era stata intimata dall’autista a scendere dal veicolo, probabilmente perché indossava il velo”.
Con l’interrogazione, quindi, si puntava a “capire come si sono sviluppati realmente i fatti” e si chiedeva conto delle eventuali azioni intraprese dall’Amministrazione “anche a seguito della segnalazione, inoltrata agli uffici comunali, dell’avvocato della studentessa”.
Le indagini
Nella risposta, incentrata sulle informazioni ricevute da Seta, l’assessora ha spiegato che l’azienda di trasporti si è attivata poche ore dopo aver ricevuto la segnalazione del legale e “ha avviato un’indagine interna affidata a una commissione. Sono stati convocati gli otto autisti che, nella fascia oraria dell’episodio, erano in servizio sulla linea e nella zona indicate. Tutti gli operatori – ha continuato – hanno negato episodi di razzismo e discriminazione, affermando che il servizio si è svolto regolarmente”.
La commissione ha anche acquisito le immagini delle telecamere di video-sorveglianza interne degli otto bus e, all’esito degli accertamenti, “non ci sono elementi oggettivi di riscontro all’episodio, né altri utenti lo hanno segnalato”.
I filmati e i nominativi degli autisti sono stati consegnati ai carabinieri, comunque, che hanno aperto un’indagine “a cui Seta si rimette – ha aggiunto l’assessora – e in base ai cui esiti adotterà ogni eventuale procedimento disciplinare”.
L’azienda di trasporti, infatti, “non tollera alcuna forma di discriminazione, requisito fondamentale per ogni soggetto che eroga un servizio pubblico, e svolge un’attività rivolta indistintamente a tutti i cittadini e improntata a criteri di universalità, equità e imparzialità”.
Il dibattito
Aprendo il dibattito dopo la trasformazione in interpellanza, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha definito “inopportuna” l’interrogazione. Con questa istanza “si accusa un lavoratore di fatti gravi, con un atto che pare quello d’accusa di un tribunale e non un documento politico come dovrebbe essere”. Si mette a rischio, quindi, “la salvaguardia dei lavoratori mentre c’è una procedura di verifica in corso”.
Federico Trianni (Sinistra per Modena) ha precisato che con l’interrogazione “non si fa alcuna valutazione nel merito dell’episodio e si garantisce, comunque, l’anonimato delle persone coinvolte”. Obiettivo dell’istanza era invece “chiarire un eventuale episodio di discriminazione: positivo, dunque, il fatto che non ci sia stato”.
In replica, Vincenzo Walter Stella ha espresso soddisfazione per “il chiarimento su un episodio di presunta discriminazione, che, quindi, non si è verificato”. Secondo il consigliere “era opportuno che il Comune, per via del ruolo nella compagine societaria di Seta, domandasse delucidazioni sulla vicenda come infatti è avvenuto. E dunque era altrettanto doveroso fare chiarezza anche in Consiglio comunale”.