La ricorrenza

Reggio Emilia ricorda il cardinale modenese Raffaele Scapinelli

Nativo di Modena e di origini nobili, fu testimone dell'entrata in guerra dell'Austria nel 1915 ma anche grande benefattore

Reggio Emilia ricorda il cardinale modenese Raffaele Scapinelli
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A 90 anni dalla morte, la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ricorderà il cardinale reggiano Raffaele Scapinelli dei conti di Leguigno, figura di particolare rilevanza nella Chiesa sia in ambito diocesano che internazionale. Fu infatti dal 1912 al ’16 nunzio apostolico a Vienna. Nel giorno della ricorrenze, sabato 16 settembre, l’arcivescovo Giacomo Morandi presiederà una celebrazione eucaristica alle 8 in duomo.

Di ascendenze nobiliari, suo zio fu anche feldmaresciallo dell'esercito asburgico

MODENA - Nato a Modena il 25 aprile 1858, suo zio fu il  conte Scipione Scapinelli di Leguigno, nobile reggiano, fedele fino all’ultimo alla linea ducale degli Asburgo-Este tanto da seguire la Brigata Estense fino alla sua dissoluzione.   Lo stesso  conte Scipione Scapinelli di Leguigno, arrivò a ricoprire il grado di feldmaresciallo dell’esercito asburgico e resterà fedele e alla corte della Casa Imperiale degli Asburgo fino alla fine dell'Impero che visse, come vedremo in seguito, lo stesso cardinale  Raffaele Scapinelli dei conti di Leguigno

Tornando  alla "carriera" religiosa del    futuro cardinale frequentò a Reggio il Seminario urbano e nella vicina chiesa dei Santi Giacomo e Filippo celebrò la sua prime messa 

Fu professore di Diritto

Seppure dopo l’ordinazione sacerdotale la sua permanenza nella città di Reggio  sia stata breve – nel 1887 si recò la Roma per frequentare la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed avviarsi alla carriera diplomatica – si inserì nella vita della Chiesa reggiana: dal 1881 al 1884 fu professore di diritto in Seminario; diede impulso alle organizzazioni cattoliche e con un gruppo di amici fondò e collaborò al “Reggianello”.

Per il Vaticano seguì  i terremotati della Calabria

Conclusi gli studi accademici, intensa fu la sua opera sia nelle legazioni pontificie che presso la Santa Sede, nella Sacra Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari dove assunse importanti incarichi; tra il 1909 e il 1910 fu in continuo contato con il canonico reggiano Emilio Cottafavi che San Pio X nominò delegato pontificio per i terremotati della Calabria.

A Vienna fu testimone della fine dell'Impero

Lo stesso Papa Sarto elesse Scapinelli il 27 gennaio 1912 alla sede arcivescovile di Laodicea e nunzio apostolico a Vienna. Svolse tale incarico in un momento cruciale della storia mondiale: due anni dopo il suo arrivo nella capitale asburgica scoppiava la Grande Guerra e nel 1915 anche il Regno d’Italia diveniva belligerante nonostante gli sforzi del nunzio apostolico di scongiurarne l’entrata nel conflitto: quella “inutile strage” come la definì papa Benedetto XV, che nel concistoro del 6 dicembre 1915 lo creava cardinale del titolo presbiterale di San Girolamo degli Schiavoni. In tale occasione la diocesi reggiana gli fece dono di una calice e di una patena d’argento dorato.

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