Sempre più modenesi a rischio udito per cause sia ambientali che di stile di vita
L’età media in cui si manifestano i primi disturbi dell’udito si è abbassata notevolmente
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena aderisce alla terza giornata nazionale SIO–SIAF di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi che si celebra domani, venerdì 1° marzo 2024, col titolo “Sordità: una pandemia silenziosa”.
Sempre più modenesi a rischio udito
MODENA - La giornata è organizzata dalla SIOeChCF insieme alla Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF) con lo scopo di sensibilizzare sulla sordità che è una vera e propria pandemia silenziosa. Domani saranno on-line sui canali social dell’AOU di Modena (Facebook, You Tube, X e Instagram) le interviste degli specialisti con i consigli per salvaguardare il nostro udito.
Circa 20 mila prestazioni
Il Centro di Audiologia del Policlinico di Modena, coordinato dalla prof.ssa Elisabetta Genovese ed attivo nel contesto dell’UOC di Otorinolaringoiatria, diretta dal prof. Daniele Marchioni, effettua circa 20.000 prestazioni all’anno nell’ambito della diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie dell’orecchio, di cui circa 2000 in ambito pediatrico.
Medici ma anche collaboratori
Il Centro si compone, oltre al personale medico, di un team di audiometristi e logopedisti che collaborano nella valutazione dei pazienti ipoacusici, nella presa in carico e nella gestione degli aspetti riabilitativi, che spesso in età pediatrica richiedono tempo e preparazione. L’equipè è inoltre specializzata nella riabilitazione chirurgica delle diverse tipologie di sordità, attraverso l’utilizzo di protesi a conduzione ossea, impianti cocleari ed al tronco encefalico, nonché nel trattamento chirurgico del neurinoma dell’acustico con possibilità di riabilitazione uditiva, in casi selezionati, tramite impianto cocleare.
Inabilità di essere normo udente
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce deficit uditivo l’inabilità a sentire come una persona normo udente. L’ipoacusia è legata a diversi fattori e “agli effetti combinati di tossicità ambientale in termini di rumore e danno metabolico-ossidativo, invecchiamento, malattia ed ereditarietà. La prevalenza in Italia dei problemi uditivi è stimata pari al 12,1% della popolazione, circa 7 milioni di italiani con ipoacusia con una significativa differenziazione tra le classi di età e un aumento significativo con l’invecchiamento (da percentuali che non superano il 10% della classe di età 13- 45 anni al 25% di chi ha dai 61 agli 80 anni, fino al 50% tra gli over 80). L’età media in cui si manifestano i primi disturbi dell’udito si è abbassata notevolmente per diverse cause sia ambientali sia di stile di vita, oltre che per il diffondersi di malattie quali l’arteriosclerosi, il diabete o l’ipertensione.
Una corretta prevenzione
Per questo una corretta prevenzione è fondamentale perché permette di recuperare una buona funzionalità dell’udito. Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sono istituiti già da tempo programmi per la prevenzione primaria e secondaria di tali patologie con le seguenti attività: screening neonatale uditivo, diagnostica audiometrica, vestibolare e foniatrica con successivo trattamento medico riabilitativo, controllo e collaudo delle protesi acustiche, selezione-trattamento chirurgico- follow-up degli impianti cocleari nei bambini e negli adulti.