Economia

Sindacati: No ad un Contratto di serie B nell'industria alimentare

Decine di migliaia i modenesi coinvolti nel rinnovo di questo contratto di lavoro

Sindacati: No ad un Contratto di serie B nell'industria alimentare
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Si presenta già in salita l'accordo del Contratto nazionale dell'Industria alimentare in scadenza in questi giorni e che interessa oltre 55 mila  addetti in Emilia Romagna di cui molti nel modenese

Sindacati: No ad un Contratto di serie B nell'industria alimentare

MODENA -  Si rischia di creare lo “spezzatino” del contratto nazionale di settore. Sindacati unitari compatti nel respingere la proposta delle tre Associazioni del settore (Assocarni, prima lavorazione carni bovine e suine, Assalzoo, mangimi e Italmopa, mugnai) tanto che non hanno sottoscritto l’ultimo rinnovo del CCNL Industria alimentare in scadenza (465.000 addetti in Italia, 17 associazioni datoriali raggruppanti vari settori produttivi, oltre 55.000 addetti in Emilia - Romagna), con le imprese associate che, secondo i sindacati, hanno dato una applicazione dello stesso contratto a geometria variabile (chi ha applicato integralmente il contratto, chi lo ha applicato solo sotto forma di anticipi sul futuro accordo e una tantum unilaterali, chi ha applicato solo in parte i disposti del CCNL).

Le tre Associazioni datoriali ora sono riunite in federazione

Assocarni, Assalzoo e Italmopa (che in Emilia Romagna rappresentano aziende per circa 55.000 addetti) si sono recentemente costituite in federazione sotto l’egida di Confindustria, rivendicando la necessità di un contratto di settore di filiera della zootecnia (dai mangimi alla prima lavorazione delle carni).

Una decisione che viene contestata dai sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila in quanto ritengono impercorribile “questa proposta in quanto costituirebbe un contratto di serie b che non trova giustificazione se non nel tentativo di ridurre salari e diritti dei lavoratori e che determinerebbe lo spezzatino del contratto nazionale di settore."

"Dietro a questa decisione il gruppo modenese Inalca"

Per i sindacati non ci sono dubbi: dietro a questo decisione ci sarebbe il gruppo modenese Cremonini (Inalca, e.sca.r, Fiorani per quanto riguarda gli insediamenti nella nostra regione) che impiega circa il 30% degli addetti complessivi di queste tre associazioni nella nostra regione e oltre il 70% del settore prima lavorazioni carni (Piacenza, Reggio Emilia e Modena). Nel modenese in particolare nei comuni di Castelvetro di Modena e Castelnuovo Rangone.

Il primo tavolo di lavoro è fissato a Roma per il 25 luglio

Il 25 luglio è convocato a Roma il primo incontro per il rinnovo del CCNL Industria alimentare ovvero dell’unico contratto esistente nel settore industria alimentare. E’ necessario che le tre associazioni datoriali, scrivono in una nota Fai, Flai e Uila, riconoscano il contratto definito a dicembre 2019 e lo sottoscrivano, partecipino alla discussione ricercando soluzioni contrattuali all’interno di un rinnovo che deve preservare l’unicità del contratto dell’industria alimentare.

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