Ambiente

Torna la paura del contagio per la peste suina: prime restrizioni nel modenese

Le prime restrizioni riguardano i territori di Pievepelago, Fiumalbo e Frassinoro

Torna la paura del contagio  per la peste suina: prime restrizioni nel modenese

MODENA – A causa del ritrovamento di carcasse di cinghiali contaminati dalla peste suina africana in Garfagnana, i territori limitrofi, comprendenti i Comuni di Frassinoro, Fiumalbo e Pievepelago entrano in Zona di restrizione uno, secondo quanto disposto dal recente Regolamento di esecuzione europeo della Commissione pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì 27 ottobre e successivamente assunto a livello governativo dal Commissario straordinario per l’emergenza Psa e quindi dalla Regione Emilia-Romagna.

Torna la paura per la peste suina

Mercoledì 29 ottobre 2025 SI è poi tenuta una riunione straordinaria nella sede del Servizio veterinario Ausl di Modena, con la polizia Provinciale di Modena, l’Ente parco Emilia centrale, gli ambiti territoriali di caccia e le associazioni faunistico venatorie, che hanno preso atto della decisione europea, facendo il punto sulle misure di contenimento da prevedere.

Precauzioni

Per quanto riguarda le attività consentite, i cittadini possono andare nei boschi senza particolari limitazioni (sono quindi confermate ad esempio tutte le attività di raccolta funghi, tartufi, escursionismo, raccolta delle castagne) con la sola raccomandazione, una volta terminata l’attività, di lavare le scarpe utilizzate o comunque cambiarle in modo essere sicuri di non aver calpestato terreno contaminato da Psa e esserne quindi veicolo inconsapevole.

Avvistamento carcasse

La Polizia Provinciale ed il servizio Veterinario dell’Usl raccomandano poi di segnalare l’eventuale avvistamento di carcasse fornendo le coordinate gps e fotografie, così da agevolare le operazioni di ricerca e prelievo da parte delle autorità competenti. Altre limitazioni sono collegate alle modalità di prelievo venatorio del cinghiale, sulle quali sono già stati informati gli ambiti territoriale di competenza.

Nessun avvistamento

La Polizia provinciale sottolinea che ancora sul nostro territorio non sono state rinvenute carcasse infette ma sono state attivate zone di restrizioni «poiché dal ritrovamento delle carcasse infette viene esteso un raggio di 20 chilometri entro cui vengono attivate misure di contenimento contro la diffusione del contagio.

Norme di biosicurezza

È bene ricordare che tutti gli allevamenti di suini della nostra provincia sono tenuti a rispettare rigorosamente le norme di biosicurezza che già conoscono e che stanno già attuando e che non esiste nessun rischio di contrarre la malattia per l’essere umano o per altri animali domestici».