Un altro importante contributo dalla comunità mirandolese per l’Ospedale Santa Maria Bianca, e in particolare per il miglioramento delle diagnosi di tumore al polmone e di epilessia.
Tumore al polmone, diagnosi ancora più precise
MIRANDOLA – Le due donazioni sono frutto della generosità ormai decennale dell’Associazione La Nostra Mirandola ODV, presieduta dalla Professoressa Nicoletta Vecchi Arbizzi, e sono destinate ai reparti di Pneumologia, diretto dal dottor Alessandro Andreani, e di Neurologia, guidato dal dottor Mario Santangelo.
Momento di ringraziamento
Nella mattina di mercoledì 1° ottobre 2025, si è tenuto un momento di ringraziamento delle donazioni, alla presenza della Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL di Modena Romana Bacchi, che ha accolto la Professoressa Arbizzi insieme ai due primari e ai coordinatori infermieristici dei servizi coinvolti, e al Direttore sanitario dell’Ospedale di Mirandola Giuseppe Licitra.
Dotazione
Dopo aver donato in passato broncoscopi, la sonda EBUS, e altre importante strumentazioni per la Pneumologia interventistica, La Nostra Mirandola ha ulteriormente arricchito la dotazione a disposizione dei professionisti del Santa Maria Bianca con un software e due minisonde radiali: si tratta di nuove strumentazioni che hanno notevolmente migliorato la resa diagnostica delle biopsie polmonari transbronchiali periferiche, ovvero i prelievi bioptici delle neoformazioni polmonari eseguiti in corso di broncoscopia.La minisonda radiale è una sorta di guida per il broncoscopista in quanto, con l’ecografo di cui è dotato, aiuta l’operatore a raggiungere la sede in cui prelevare il tessuto per la biopsia.
Il polmone
Il polmone è composto infatti oltre che dal parenchima (tessuto polmonare) anche da infinite vie aeree (bronchi e bronchioli soprattutto) che portano appunto l’aria al polmone: in corso di broncoscopia, trovare la strada giusta per raggiungere la neoformazione da sottoporre a biopsia è spesso molto difficile. La sola guida fluoroscopica (cioè la radiografia in diretta utilizzata fino ad ora) spesso non è sufficiente per aiutare il broncoscopista a raggiungere il suo obiettivo; la minisonda, grazie appunto all’ecografo (che tra l’altro non emette radiazioni dannose per l’operatore e per il paziente) di cui è dotata e grazie alle sue dimensioni che consentono di esplorare tutti i segmenti bronchiali in corso di broncoscopia è quindi un aiuto in più, un’ulteriore guida (spesso fondamentale e risolutiva) per il raggiungimento delle formazioni polmonari che necessitano di essere sottoposte a biopsia.