Un murales per ricordare Francesco "Chicco" Morandi
Il “linguaggio” scelto per realizzare il murales, arricchito dall’hashtag #maiungiornosenzamusicaperte alla memoria di Chicco, è quello del writing
Ha il duplice obiettivo di ricordare Francesco “Chicco” Morandi e di rappresentare un inno ai giovani e alla creatività giovanile il murales realizzato negli spazi esterni della Tenda di viale Molza. L’opera, firmata dall’artista modenese Drew Nori e patrocinata dal Comune, viene inaugurata alle ore 17.30 di venerdì 22 settembre e costituisce un modo, nelle intenzioni dei promotori dell’iniziativa, la famiglia di Francesco e le associazioni Aseop e Avanzi di balera modenesi, “per dare valore alla forza e alla creatività giovanile”.
Da una idea di Francesca Rebecchi
MODENA - Il murales, completato nei giorni scorsi dopo alcuni mesi di lavoro, nasce su uno spunto personale di Francesca Rebecchi, madre del giovane Francesco, studente del liceo Corni scomparso nell’agosto 2019 a seguito di una rara patologia oncologica.
“Durante la sua lunga lotta contro la malattia – spiegano dalle associazioni – Francesco si era dedicato, con una forza che sempre i nostri ragazzi ci insegnano, alla musica e alla creatività in genere, studiando e approfondendo da autodidatta. Attraverso l’arte Chicco aveva reagito all’isolamento forzato e all’allontanamento dalla sua vita precedente, dai suoi amici e da tutto ciò che non dovrebbe mai essere brutalmente strappato a un adolescente che sboccia al futuro”.
Un mezzo potente come l'arte
Nelle intenzioni dei promotori, quindi, l’opera “non solo costituisce un modo per ricordare Francesco, ma rappresenta anche una maniera per Modena e per i modenesi di esprimere attenzione e vicinanza a tanti giovani che, con l’aiuto della comunità e per mezzo di uno strumento potente come l’arte, possono e devono trovare le forze per superare le difficoltà e avere un futuro”.
Il “linguaggio” scelto per realizzare il murales, arricchito dall’hashtag #maiungiornosenzamusicaperte alla memoria di Chicco, è quello del writing: l’obiettivo è “parlare” soprattutto ai giovani per favorirne l’identificazione nel messaggio che trasmette.
Come è composta l'opera
L’opera è composta, infatti, da tre elementi che si fondono tra loro; il filo conduttore è rappresentato dalla presenza delle mani, mentre i colori spaziano orizzontalmente dalle tinte calde a quelle fredde. “Innanzi tutto – sottolineano i promotori – il gesto di intrecciare un nastro che prende la forma di “casa” è un richiamo all’inclusione e alla protezione di bambini e giovani adulti che lottano contro patologie oncologiche.
Poi compaiono due allodole, invocando il simbolismo dell’immortalità dell’anima, per affermare che i ragazzi che ci hanno lasciato non saranno mai dimenticati.
Infine, nella parte finale c’è un riferimento preciso a Francesco: si tratta dell’atto di suonare, a certificare che, con l’aiuto delle proprie passioni, in questo caso la musica, la lotta alla malattia diventa allo stesso tempo più forte ma anche più lieve. Così i ragazzi non saranno identificati con la malattia ma manterranno la loro identità fatta anche di passioni”.