Un "Piano Città degli Immobili pubblici" per Modena
E' confermato, l'Abbazia benedettina di San Pietro diventerà un hub culturale
Modena si dota del “Piano Città degli immobili pubblici”, strategia basata su un nuovo modello di valorizzazione del patrimonio immobiliare proposto dall’Agenzia del Demanio, in linea con il piano di sviluppo comunale, con i fabbisogni dei cittadini e con le esigenze logistiche delle istituzioni. Il Piano Città, d’intesa tra il Comune di Modena, il ministero della Cultura e l’Agenzia del Demanio, promuove la crescita economica, sociale e culturale del territorio attraverso il riuso e la rifunzionalizzazione di immobili attualmente poco o male utilizzati.
Un accordo
MODENA - L’Accordo quadro sul Piano Città è stato firmato mercoledi 12 marzo 2024 nel Palazzo comunale dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dalla direttrice dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme (con il direttore regionale Luca Michele Terzaghi) e dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Presenti anche la prefetta Alessandra Camporota, la soprintendente Francesca Tomba e la direttrice delle Gallerie Estensi Alessandra Necci.
Rigenerazione urbana
Il Piano Città, in condivisione tra le parti, individua le migliori soluzioni per massimizzare l’efficienza dei servizi prestati, la rigenerazione urbana e la qualità della vita dei cittadini, rimuovendo fattori di degrado e ottimizzando l’utilizzo del suolo, in un‘ottica di riduzione della spesa pubblica e di sostenibilità ambientale, anche coinvolgendo attori privati interessati al territorio.
Un primo elenco di beni immobili
L’Accordo prevede l’individuazione di un primo portafoglio di beni composto da immobili di proprietà statale e comunale, tra cui l’ex reclusorio Saliceta San Giuliano, l’ex Palazzo delle Finanze – Principe Foresto, Palazzo d’Aragona Coccapani, l’ex Convento di San Pietro, l’ex Caserma Setti e una porzione dell’ex Manifattura Tabacchi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti.
Nell'Abbazia di San Pietro un hub culturale
In occasione della firma dell’Accordo, l’Agenzia del Demanio consegna al ministero della Cultura gli spazi di proprietà statale all’interno del complesso monastico di San Pietro, per destinarli a polo culturale, con sale espositive e museali che arricchiranno il polo delle Gallerie Estensi. L’idea è quella di creare all’interno dell’Abbazia benedettina, un gioiello rinascimentale, un hub culturale aperto alla cittadinanza.