Via libera ai lavori per la ricostruzione di Torre Borgo
La Torre Borgo, meno danneggiata delle altre, verrà ricostruita nelle forme possedute alla data del sisma

Lo scorso 28 aprile 2025 è arrivato in municipio a San Felice sul Panaro il via libera da parte dell’Agenzia Ricostruzioni della Regione Emilia-Romagna all’esecuzione dei lavori di ricostruzione e restauro di Torre Borgo, in via Terrapieni 114, via libera che ha seguito quelli giunti dalla Soprintendenza e dalla Sismica, concludendo di fatto l’iter approvativo dell’opera.
L'inizio a fine anno
SAN FELICE SUL PANARO - A breve quindi ci sarà l’avvio delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori che saranno assegnati mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e che dovrebbero così iniziare entro la fine dell’anno. L’importo complessivo previsto per la ricostruzione dell’edificio è di circa 700 mila euro, finanziati dalla Regione nell’ambito del Piano delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali conseguente ai sismi del 2012. Incaricato dall’Amministrazione comunale di redigere il progetto è l’architetto Davide Calanca.
Aggregato edilizio
Torre Borgo fa parte di un aggregato edilizio ampliato più volte nel corso dei secoli e che, dopo un restauro, era stato riconsegnato alla comunità nel 2011. L’immobile è composto dall’antica torre nord occidentale del circuito murario del castello di San Felice, originaria del XIV secolo, più volte rimaneggiata, e dalla ex casa addossatele nella prima metà del XIX secolo. Il coinvolgimento delle altre due proprietà delle torri presenti sul medesimo fronte ha consentito, di concerto con un approfondito e proficuo scambio progettuale con i funzionari della Soprintendenza di Bologna, di immaginare una ricostruzione che, seppur fatta in tre tempi diversi, porterà a un’immagine unitaria del sistema delle torri, così come richiesto e condiviso con gli Enti interessati.
Nessuna sopraelevazione
La Torre Borgo, meno danneggiata delle altre, verrà ricostruita nelle forme possedute alla data del sisma, non essendo più sostenibile, per via della storicità acquisita nei secoli, immaginare una sopraelevazione per ricondurla all’altezza del 1704, che la rendeva in tutto simile alla Torre Duò. Le nuove strutture saranno in muratura portante, al pari di quelle su cui s’appoggeranno, e verrà dato modo allo spettatore d’individuare i profili di crollo, mediante impiego di differenti finiture superficiali (sagramatura e intonaco rigato, colorato in pasta) che fungeranno da modello esteriore da ripetersi obbligatoriamente anche per le altre due Torri. Per quanto riguarda gli interni, verranno ripristinati tutti i vani e le finiture così come presenti alla data del sisma, così da poter consegnare l’intero immobile all’associazione Torre Borgo che li impiegherà coerentemente col carattere storico e testimoniale dell’edificio.