25 aprile con sfilata di figuranti tedeschi e della Repubblica di Salò: polemica a Mirandola
L’amministrazione organizza La colonna della Libertà, con veicoli militari e figuranti. Una rievocazione “inaccettabile” per Associazione nazionale partigiani
Il Comune di Mirandola sta organizzando una sfilata per la Giornata della Liberazione, ma le modalità non piacciono ai sindacati e all'associazione partigiani che hanno deciso di non assistere alla cerimonia.
Polemica sulla sfilata del 25 aprile
MIRANDOLA - È bufera sulle celebrazioni del 25 aprile organizzate dal Comune di Mirandola, guidato dal centrodestra. I sindacati locali di Cgil e Cisl insorgono infatti contro la decisione dell’amministrazione e dei promotori dell’evento “La colonna della libertà”, di permettere ad alcuni figuranti dell’esercito tedesco e della Repubblica di Salò di sfilare davanti ai cippi dei cinque martiri partigiani.
Per le 11 è infatti previsto l'arrivo di una folta una schiera, formata da oltre 120 veicoli storici militari risalenti alla seconda guerra mondiale e 350 figuranti, che sfileranno ripercorrendo il percorso che li vide impegnati durante la Campagna d’Italia.
Una manifestazione a cui anche l’Anpi di Mirandola ha già sbarrato il passo nonostante le rassicurazioni sul fatto che non sfileranno “divise politiche” e uniformi delle “SS” o del “Partito Fascista”.
Lo sdegno dei sindacati
Tuttavia, sostiene sempre l’associazione partigiani, gli organizzatori avrebbero confermato che, oltre ai mezzi militari tedeschi, ci potranno anche essere figuranti tedeschi o italiani con divise militari, non di reparti “discutibili” come le SS, ma dell’esercito tedesco o della Repubblica di Salò. Da qui lo “sdegno” dei sindacati che ricordano:
“Il 25 aprile è una giornata di memoria, la memoria delle giornate di liberazione delle città italiane nel 1945 in cui a sfilare per le strade non c’erano né i nazisti né i fascisti, ma i partigiani e gli eserciti alleati“.
Riscrivere la memoria
Dunque, proseguono Cgil e Cisl,
“qui non è in discussione l’aspetto ‘museale’ o ‘rievocativo’ della celebrazione mirandolese, ma il suo intreccio con questo giorno di memoria collettiva, con l’intento esplicito di riscrivere questa memoria suggerendo melensamente di voler ‘superare le divisioni'”. Ma le divisioni, rimarcano Cgil e Cisl “erano già state superate con la Costituzione antifascista che garantiva a tutti le libertà civili, anche a coloro che erano stati fascisti”.
Non assisteranno alla sfilata
Insomma “un conto è la storia, per cui il fascismo va studiato. Un conto è la memoria, per cui il fascismo va respinto“.
I sindacati saranno dunque in piazza per le celebrazioni istituzionali, ma senza assistere alla sfilata. Parteciperanno invece alle iniziative organizzate dall’Anpi.