lieto fine

Camionista colpito da un aneurisma al volante: salvato dal Team Emergenze di Modena

Il 58enne adesso è tornato nel suo paese, in Bulgaria, dove trascorrerà il periodo di convalescenza

Camionista colpito da un aneurisma al volante: salvato dal Team Emergenze di Modena
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Un 58enne straniero è stato colpito da un aneurisma durante il lavoro ed è stato salvato dal Team Emergenze di Modena. Ora si trova in convalescenza in Bulgaria.

Camionista colpito da un aneurisma al volante

FINALE EMILIA - Un camionista di 58 anni e di nazionalità bulgara si è sentito male alla guida sul territorio modenese. Chiamati i soccorsi, il personale sanitario del 118 si è subito reso conto di cosa stesse accadendo: l'uomo è stato colpito da un aneurisma. 

Dunque, come previsto dai protocolli l'uomo è stato trasportato in codice rosso a Baggiovara centro hub per le patologie tempo-dipendenti.

Salvato dal Team Emergenze di Modena

“Quel giorno è giunta una chiamata alla Centrale Operativa 118 Emilia Est per un malore in un luogo di lavoro - racconta il dott. Marcello Baraldi, Responsabile Medico del 118 di Modena – La Centrale ha inviato sul posto un’ambulanza con infermiere a bordo il quale, dopo aver rilevato un grave quadro clinico e strumentale di shock caratterizzato da valori allarmanti di bassa pressione, ha prontamente iniziato le manovre per stabilizzare il paziente e contestualmente ha richiesto a supporto l’intervento dell’elisoccorso. Sul posto è giunto in breve tempo l’elicottero di Bologna il cui team ha proseguito insieme all’equipe infermieristica le manovre per poi trasportare il paziente presso il Pronto Soccorso di Baggiovara in codice di massima gravità. In questa situazione a lieto fine si può evincere come il sinergico lavoro di squadra, partendo dal territorio con le manovre rianimatorie e di stabilizzazione del paziente per poi proseguire in ospedale, che vede mettere in campo la grande professionalità di tutte le figure mediche, infermieristiche e tecniche coinvolte rappresenta la carta vincente per raggiungere il risultato”. 

L'arrivo al Pronto Soccorso

Giunto al Pronto Soccorso i medici si sono trovati di fronte ad una emorragia dovuta alla rottura del tripode celiaco, una delle più importanti branche dall’aorta addominale. Il paziente è stato stabilizzato in Pronto Soccorso, con la presenza del rianimatore e del radiologo, con il posizionamento di un dispositivo endovascolare (il cosiddetto pallone aortico), per poi essere operato dai chirurghi vascolari, in seguito da quelli generali e d’urgenza.

“Il medico rianimatore – ha detto la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore della Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile - è intervenuto in Pronto Soccorso su un quadro severo di emorragia interna causato da una rara patologia vascolare. La condizione clinica, da subito estremamente critica e refrattaria ai trattamenti rianimatori, è deteriorata rapidamente fino all'arresto cardiaco. Pertanto, è stata attuata in Pronto Soccorso una manovra salvavita per arrestare l'emorragia, attraverso l'inserimento di un particolare device in aorta toracica. Questa procedura ha consentito la ripresa dell'attività cardiocircolatoria e di conseguenza la possibilità di condurre il paziente in sala operatoria dove l'operato del medico anestesista, attraverso una complessa e attenta gestione delle funzioni vitali con strumentazioni specifiche, è stata fondamentale per la sopravvivenza del paziente e la riuscita del delicato intervento di riparazione del vaso. Dopo l'intervento il paziente è stato ricoverato in Terapia Intensiva, in condizioni critiche, dove ha necessitato di trattamenti intensivi avanzati e complessi, sostegno farmacologico del circolo, supporto respiratorio, sostituzione della funzione renale, che hanno progressivamente portato alla stabilizzazione del quadro clinico e al recupero delle funzioni d’organo compromesse”.

L'arresto cardiaco

“Come Radiologia – ha aggiunto il dottor Antonio Zagnoli, Direttore pro-tempore della Radiologia dell’Ospedale di Baggiovara – abbiamo partecipato al percorso diagnostico mediante TC identificando la sede dell'emorragia interna, pronti ad intervenire con l'equipe della radiologia interventistica all’arrivo del paziente ed eravamo pronti a intervenire per correggere l’emorragia interna. Quando il paziente è andato in arresto cardiaco, però, è stato necessario portarlo in sala operatoria e a quel punto è stato preso in carico dai colleghi Chirurghi Vascolari. Questa capacità di adattare l’intervento alla condizione clinica è una caratteristica importante del Team”.

La convalescenza in Bulgaria

Il paziente è stato seguito quindi con successo dal Team Emergenze dell’Ospedale Civile: il Pronto Soccorso, diretto dal dottor Geminiano Bandiera, l’Anestesia e Rianimazione e Terapia Intensiva, diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini, la Chirurgia Generale, d’urgenza e Nuove Tecnologie, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli, la Chirurgia Vascolare, diretta dal prof. Roberto Silingardi, la Radiologia, diretta dal dottor Antonio Zagnoli e Medicina Interna d’urgenza (MIDU), diretta dal dottor Giovanni Pinelli. Fondamentale il supporto del personale infermieristico del Blocco Operatorio e dei reparti coinvolti.

Infine, dopo due settimane di ricovero in Terapia Intensiva, è stato trasferito in Medicina Interna d’urgenza (MIDU) e ora è tornato nel suo Paese per completare la convalescenza.

Un lavoro di squadra

“Questo caso – si sono complimentati i Direttori generali di AUSL e AOU, Anna Maria Petrini e Claudio Vagnini – è davvero un ottimo esempio di gestione di un paziente critico in modo multidisciplinare; un’orchestra di professionisti con un unico spartito, rispettando tempi e ruoli con l’unico obiettivo: salvare la vita del paziente in pericolo. Vogliamo fare i complimenti a tutto il personale sanitario per l’ottimo lavoro.”

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