Codice rosso per giovane tossicodipendente e per marito violento
Nel primo caso il 23 enne è stato associato a Sant'Anna, mentre al secondo - un uomo di 48 anni - sono stati inflitti gli arresti domiciliari
Nello scorso week end i Carabinieri hanno effettuato ulteriori arresti in tema di Codice Rosso. La delicata materia è sempre al centro dell’attenzione e i presidi dell’Arma ubicati nel territorio della provincia di Modena danno prioritaria risposta alle segnalazioni che giungono dalle persone offese.
Si è ripresentato
MODENA - Il 24 febbraio un 23enne di Modena, appena colpito dalla misura dell’allontanamento dalla casa familiare, si è ripresentato lo stesso giorno nel luogo a lui inibito.
Il giovane, con problemi di tossicodipendenza, nel corso del 2020 era stato dapprima sottoposto all’ammonimento del Questore, quindi denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia e infine arrestato e condannato nel 2021 per ipotesi di lesioni personali, maltrattamenti in famiglia, rapina ed estorsione sempre nei confronti dei genitori, dopo aver costretto con minaccia e violenza il padre – più volte colpito in varie parti del corpo e con schiaffi al volto – a consegnargli mille euro in una settimana, necessarie per procurarsi lo stupefacente.
Nuovamente
Dopo aver scontato la condanna e fatto rientro nella casa familiare, nel periodo dicembre/febbraio scorso maltrattava nuovamente i genitori con condotte continuate consistenti in atteggiamenti aggressivi e atti prevaricatori manifestati con minacce, offese, umiliazioni e aggressioni fisiche. In una occasione, nel cuore della notte e in crisi di astinenza dallo stupefacente, metteva a soqquadro l’appartamento e nel contesto minacciava il genitore che aveva cercato di ricondurlo alla calma.
Misura coercitiva
Così provate, le persone offese sporgevano nuovamente denuncia. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso nei confronti del giovane la misura coercitiva, con ulteriore prescrizione di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri dalle persone offese, dalla casa familiare e dai luoghi abitualmente frequentati dalle predette vittime.
In tarda serata
Qualche ora dopo la notifica del provvedimento a cura dei militari dell’Arma di Modena Principale, l’indagato si è presentato in tarda serata davanti casa dei genitori che, preoccupati, chiamavano i Carabinieri. La Centrale Operativa del Comando Provinciale ha inviato con priorità due pattuglie della Sezione Radiomobile che effettivamente hanno trovato il giovane all’interno del cortile dell’abitazione. L’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato ai sensi dell’art. 387 bis del Codice Penale, per aver violato gli obblighi imposti dal Giudice, e
pertanto associato alla casa circondariale di Modena in attesa dell’udienza di convalida.
Marito violento
I Carabinieri della Compagnia di Sassuolo hanno invece arrestato un 48enne poiché indagato anch’esso del delitto di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, con precedenti specifici nei confronti della ex moglie e già sottoposto a misure cautelari nel senso, negli ultimi due anni si è reso protagonista di gravi condotte abusanti nei confronti della convivente, dettate da gelosia, impedendole di uscire da sola, di frequentare colleghi maschi sul luogo di lavoro e di indossare determinati abiti, imponendosi anche fisicamente con spinte e minacce varie anche di morte in caso di non osservanza dei suoi “ordini”.
Arresti domiciliari
Queste condotte, peraltro aggravate dallo stato di gravidanza della donna, si sono manifestate anche con schiaffi al volto e spinte al muro. La denuncia della malcapitata, costretta da anni ad uno stato di profonda prostrazione psicologica ed a convivere con l’angoscia, ha consentito l’instaurazione del procedimento penale, che ha consentito il 24 febbraio 2024 l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari – richiesta dalla Procura della Repubblica di Modena ed emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari – cui è stato sottoposto l’indagato, con divieto di comunicare con ogni mezzo con la persona offesa.